In settecento a Gesù Redentore per il Martedì del vescovo con i The Sun

Quando la fede cambia la vita

Grande successo per il secondo Martedì del Vescovo. Presso la chiesa di Gesù Redentore, il 19 marzo, circa 700 giovani modenesi si sono ritrovati per ascoltare la testimonianza dei The Sun, band italiana di cristian rock, presente al completo con Francesco Lorenzi, Matteo Reghelin, Riccardo Rossi, Gianluca Menegozzo, e Andrea Cerato, nata vent’anni fa da un gruppo di amici con la passione per la musica e il sogno di sfondare sui palcoscenici più importanti del punk e del rock. Un sogno in buona parte realizzato: nel 2007 avevano all’attivo sei album, concerti in tutto il mondo, apparizioni in tv, aperture ai concerti delle più grandi rockstar.

E già era in programma un album che avrebbe segnato l’approdo nel mercato nord–americano. Sembrava che tutto andasse per il meglio, ma sotto sotto non era così. «Con il passare del tempo – ha raccontato Francesco, leader della band – ci siamo fatti prendere la mano: droga, alcol, sesso, vite superficiali. Sembrava tutto perfetto, ma in realtà stavamo vivendo una grande crisi. Ho iniziato a pormi tante domande, sul senso della mia vita e sul perché non ero felice facendo ciò che avevo sempre sognato di fare. Ho avuto la fortuna di restare sempre attaccato alla mia famiglia e una sera i miei genitori, vedendomi in crisi, mi hanno invitato ad andare in parrocchia, ad un musical in cui si raccontava il Vangelo attraverso il racconto di san Giovanni.

All’inizio mi sembrava assurdo: non frequentavo la chiesa dal giorno della Cresima, ero leader di un gruppo punk ed esponente di un mondo lontanissimo dalla fede. Poi però, per una serie di coincidenze, decisi di andare. Ricordo quei ragazzi, miei coetanei, che si alternavano sul palco con un entusiasmo unico. Quella sera, tornato a casa, ho ripreso in mano la Bibbia e mi sono letto il Vangelo di Giovanni: ho capito che lì c’erano la mia vita, le mie ferite, le mie domande. Mi ritrovai in lacrime e in ginocchio davanti a un crocifisso, sentivo che avevo bisogno di non sentirmi più creatore ma creatura». Da quel momento la vita di Francesco cambia radicalmente, a partire dalla partecipazione alla Messa e all’adorazione eucaristica. «Io ero cambiato – ha continuato a raccontare Francesco

– e non potevo più scrivere i testi di prima. Mi venivano canzoni in italiano, un suicidio discografico per il nostro genere musicale ». La casa discografica abbandona i ragazzi e il tour in America viene cancellato. «Entrai di nuovo in crisi, perché non capivo. Ero arrabbiato. E il Signore mi fece capire che non serviva a nulla ciò che vivevo se non a- il coraggio di testimoniarlo». La prima testimonianza, forse la più difficile, è quella con gli altri membri del gruppo. Ma, al di là di ogni pronostico, le parole di Francesco non solo vengono capite, ma scatta anche negli altri qualcosa di importante e inizia per tutti un serio cammino di fede.

«Abbiamo scelto di raccontare la nostra fede – continua Francesco – di essere autentici, di far svegliare le coscienze». Poi sono arrivati i pellegrinaggi in Terra Santa, la pubblicazione di nuovi album e di un libro, La strada del sole, che racconta la storia dei The Sun. Fino alla partecipazione all’ultima Gmg di Panama. «Il Signore apre le nostre strade quando ci mettiamo a sua disposizione. Ma serve coraggio di perdonare gli altri e noi stessi, di fare silenzio, di fare fatica perché è solo da essa che nascono le cose più belle. Dobbiamo imparare a fallire e saremo liberi davvero».