A due anni dal terremoto

 

A due anni dal sisma  che ha cambiato il volto  della Bassa modenese, ecco il punto sulla situazione di chiese ed edifici annessi, per quanto riguarda la diocesi  di Modena: la stima dei danni prodotti dal sisma ad edifici  di culto e canoniche è intorno a  105 milioni di euro.

Per quanto riguarda i lavori, prima di tutto si è provveduto alla messa in sicurezza e alla copertura di 76 edifici pericolanti, in modo che nuovi crolli e agenti atmosferici non peggiorassero la situazione.

Sono stati costruiti 9 Centri di comunità, grazie a Caritas italiana e ad altri contributi; si tratta di  edifici per il culto, per fornire un’abitazione al sacerdote o una sede alla Caritas o all’asilo parrocchiale: i centri sono  a Finale Emilia, Solara, San Prospero, Cavezzo, Stuffione di Ravarino, San Felice sul Panaro, Camurana di Medolla e Massa Finalese.

Si è poi deciso di dare priorità alla sistemazione di 10 chiese danneggiate, così da riaprirle subito alla comunità: le chiese già riaperte al culto sono quelle di Soliera, Bastiglia, la pieve di San Michele di Nonantola, la chiesa del Seminario e il santuario degli Obici di Finale Emilia; i lavori sono in corso nelle parrocchiali di Camposanto, Ravarino e Bomporto; si attende l’approvazione del progetto per la chiesa di Rivara.

Nuove chiese provvisorie sono state costruite a Villafranca, Medolla e San Felice.

Prenderà il via ora un programma triennale di restauro per circa un centinaio di chiese e strutture parrocchiali, canoniche ed oratori.

A complicare la situazione, in alcuni comuni, è intervenuta l’alluvione dello scorso  gennaio: i danni da essa causati agli edifici ecclesiastici sono stati stimati in 1.700.000 euro.

La Caritas diocesana si sottolinea il senso di solidarietà e di collaborazione scaturito  dal’esperienza del sisma, insieme all’esperienza dei gemellaggi, con diverse diocesi italiane e tra parrocchie della nostra diocesi,  capaci di produrre, oltre che un aiuto materiale, un vero sostegno spirituale.

Altra esperienza positiva è quella dei 17 giovani, 12 dei quali provenienti da comuni colpiti dal sisma, che hanno svolto il servizio  civile nelle aree colpite, grazie ai bandi  straordinari del  2013.

Non esiste una sola celebrazione diocesana, per ricordare l’anniversario del terremoto.

A Finale Emilia martedì 20 maggio la comunità parrocchiale si ritrova per una celebrazione eucaristica alle ore 20.15 in piazza Verdi, di fronte al Municipio. Poi, dopo la presentazione del restauro del Municipio,  il ricordo prosegue con una fiaccolata che sfilerà davanti ad alcuni luoghi simbolo del paese.

A Massa Finalese  si veglia tutta la notte, da lunedì 19; martedì 20 alle ore 20 la preghiera del Rosario  e alle 20.30 la celebrazione eucaristica.

Anche a S. Felice sul Panaro, martedì 20 maggio una celebrazione eucaristica  nella nuova chiesa,con inizio alle ore 21. A questa iniziativa si affianca, sabato 24 maggio alle ore 21 il concerto ‘Raccontare il territorio’ proposto sempre dalla corale Agape.

Bomporto  ricorda il terremoto  con lo spettacolo ‘Magnitudo Emilia’, tratto dal volume di Annalisa Vandelli e Luigi Ottani, alle 21 di martedì 20 maggio, su iniziativa della Banca del Tempo e col patrocinio dell’amministrazione comunale, per la prima volta nella Bassa.

A Bastiglia il secondo anniversario del sisma (unitamente al ricordo dell’alluvione del gennaio scorso) sarà celebrato mercoledì 28 maggio con un’iniziativa che, nell’asilo parrocchiale coinvolge i bambini, le loro famiglie egli insegnanti: alle ore 17 una Messa solenne all’aperto, cui segue un momento di fraternità.

Giovedì 29 maggio a Medolla è previsto alle ore 9 un momento di silenzio davanti alla scuola media, per bimbi, ragazzi; alle ore 19 la Messa per le vittime del terremoto nella nuova chiesa parrocchiale e alle ore 21 il ritrovo in piazza del teatro per una fiaccolata fino all’azienda Haemotronic, che vide due ani fa le 4 vittime di questo  comune.

Infine, a Cavezzo, uno dei paesi della diocesi più duramente colpiti,  la sera del 29 maggio alle ore 21 sarà celebrata  al centro di comunità una s. Messa in suffragio delle vittime.