Oggi, sabato 5 aprile, è stato inaugurato il nido d’infanzia Sant’Agnese, gestito dalla Fondazione Opera Pia Pini Santa Caterina Ets.
Il nido è autorizzato e accreditato dal Comune di Modena, svolge un servizio pubblico, dispone di 24 posti e rientra in un Polo 0-6 che accoglie 55 bambini in totale.
Il taglio del nastro si è tenuto questa mattina alla presenza del presidente della Fondazione Opera Pia Santa Caterina Ets, don Alberto Zironi; il parroco di Sant’Agnese, don Luigi Biagini; il sindaco di Modena, Massimo Mezzetti; l’assessora alle politiche educative e rapporti con l’università, Federica Venturelli; la vicepresidente di Fism Modena, Daniela Lombardi.
La cerimonia inaugurale è stata introdotta da Angela Federico, coordinatrice del polo 0-6, che ha presentato gli spazi, «ben curati, intenzionalmente educativi» e allestiti per «mettere i bambini al centro». La coordinatrice ha sottolineato che «il nido si caratterizza per un approccio all’educazione scientifica ed un avvicinamento alla lingua inglese, progetto esteso all’intero Polo 0-6».
Salutando i presenti, don Alberto Zironi ha osservato che l’inaugurazione del nido di Sant’Agnese «è il terzo taglio del nastro consecutivo, dopo i nidi “San Benedetto” a Modena e “Sacro Cuore” a San Cesario». «Questi servizi educativi – ha detto – rafforzano la presenza della Fondazione, che opera in rete con arcidiocesi, Fism e parrocchie garantendo a centinaia di bambini il diritto all’educazione».
Per don Luigi Biagini, senza l’intervento della Fondazione «il servizio educativo non sarebbe potuto andare avanti, perché le esigenze erano diventate insostenibili con il passare del tempo». L’auspicio del parroco è che il nido diventi «simbolo di rinnovamento e ringiovanimento per la comunità».
Un desiderio condiviso da Federica Venturelli, la quale ha ringraziato «tutti coloro che lavorano nel servizio educativo: ognuno fa la propria parte, contribuendo a costruire una comunità più coesa. È questo il valore del servizio integrato 0-6, che mettendo al centro i diritti dei bambini contribuisce alla tenuta del tessuto sociale modenese».
Unendosi ai ringraziamenti tra i presenti, Massimo Mezzetti ha sottolineato «l’importanza di cooperare e di essere utili agli altri» e ha ricordato «il percorso storico di una città che è stata la prima in Italia a dotarsi di un accordo tra Comune e Fism. Si è trattato di un primo esempio di integrazione tra pubblico e privato utile ad ampliare l’offerta educativa modenese».
Daniela Lombardi ha colto l’occasione per ribadire l’impegno della rete Fism, che nel territorio modenese è formata da «21 scuole dell’Infanzia e 17 nidi, di cui 16 Poli 0-6 anni che accolgono complessivamente 1.700 bambini e in cui lavorano 232 dipendenti». Lombardi ha aggiunto che la rete «lavora per il bene comune, risponde ai diritti di bambini e bambine ad avere contesti di cura e di apprendimento qualificati e in relazione con educatrici e insegnanti».
Fondato nel 1910, su iniziativa del parroco don Guglielmo Ferrari, l’allora asilo Sant’Agnese svolse le prime attività presso un locale in affitto. Dieci anni dopo è stato affidato alla congregazione Figlie Canossiane della Carità e dal 1925 ha sede in piazza Annibale Riccò 5.
Nell’anno 2023 la gestione del servizio è stata affidata alla Fondazione Opera Pia Santa Caterina Ets, che ha lavorato nell’ampliamento dell’offerta educativa.