339 adolescenti modenesi a Roma dal Papa con il Vescovo Erio

Ad accompagnare i 339 adolescenti delle 20 parrocchie dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola che hanno partecipato al pellegrinaggio a Roma da Papa Francesco c’era anche l’Arcivescovo Erio Castellucci.

La partenza della delegazione modenese, che ha riempito 6 pullman, è stata all’alba dell’Lunedì dell’Angelo – 18 aprile – dal parcheggio della parrocchia della Sacra Famiglia. Una volta arrivati a Roma, i giovani pellegrini modenesi hanno pranzato al sacco presso la parrocchia San Giuseppe Cottolengo: qui è avvenuto anche l’incontro con il Vescovo Erio e il gemellaggio con i giovani della diocesi di Carpi, prima del cammino insieme verso piazza San Pietro, per il primo momento di accoglienza con canti, video e testimonianze. Dopo l’ingresso sulla piazza del Papa sulla papamobile, il giro fra i ragazzi e il saluto del cardinale Gualtiero Bassetti, ha avuto inizio la Veglia di preghiera: lectio (Gv. 21) con un primo momento di scambio fra gli adolescenti e il Papa, discorso del pontefice, professione di fede e momento finale.

«È una grandissima emozione, siamo tutti molto felici, noi e i nostri ragazzi, essere stati a Roma all’incontro con Papa Francesco è una gioia indescrivibile a parole». Così don Simone Cornia, direttore della Pastorale Giovanile della nostra Diocesi. Dello stesso avviso anche la vice direttrice del Servizio diocesano, Elena Rocchi: «Ringraziamo il Cielo per aver donato ai ragazzi l’opportunità di vivere un momento d’incontro che ha abbracciato tutta la chiesa mettendo al centro gli adolescenti e il loro incontro con il Signore Gesù Risorto sulla barca di Pietro».

Questa iniziativa – rivolta a tutti i ragazzi della Chiesa italiana dai 12 ai 17 anni provenienti da diocesi, parrocchie, movimenti e associazioni –  è stata creata come un’esperienza di fede, di speranza e di comunione fraterna: con i compagni di viaggio, attraverso le condivisioni di piccoli e grandi bisogni quotidiani; con i coetanei che si incontreranno, per la sorpresa di una prossimità che rende presente tutta l’Italia; con la Chiesa, che è “solo” comunione, una comunione tra Terra e Cielo, tra donne e uomini testimoni della fede nel Signore risorto di tutti i tempi.