Avvento e Natale di fraternità

 
aprire il cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali
(Misericordiae Vultus, Papa Francesco)
 
 
Quest’anno la Caritas diocesana ha avviato un percorso con tutte le parrocchie della diocesi, per esprimere nell’accoglienza comunitaria il suo impegno in vista dell’apertura dell’anno Giubilare sulla misericordia.
In occasione dell’inizio dell’Avvento, nel ricordare a tutte le comunità della nostra diocesi il messaggio cristiano della Fraternità, proponiamo alle parrocchie una colletta diocesana che verrà destinata al Centro di Ascolto Diocesano, per il progetto specifico dell’accoglienza comunitaria, che prevede diverse iniziative a più livelli, finalizzate a offrire ospitalità e prossimità a persone che stanno vivendo una situazione di difficoltà, per ragioni sia economiche e famigliari, sia di migrazione. Le parrocchie potranno aderire all’Avvento di Fraternità dedicando le celebrazioni di una o più domeniche del tempo di Avvento alla colletta. Chi vorrà contribuire potrà farlo quel giorno con un’offerta durante la Santa Messa e potrà ritirare il cero.
 
Un piccolo cero sarà consegnato alle famiglie come
segno di luce e speranza
Accendere un cero la sera di Natale aiuterà a
pregare insieme per le nostre famiglie e comunità,
per chi è nel dolore, nello sconforto, nel bisogno,
per la costruzione della pace nel mondo
 
 
Insieme al cero preghiamo insieme, meditando su alcuni brani di Papa Francesco tratti dal “Misericordiæ Vultus (Il volto della Misericordia)”
.
 
L’ Avvento di fraternità quest’anno confluisce nel Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco. Dalla bolla d’indizione possiamo cogliere alcuni suggerimenti pastorali per incarnare nel nostro quotidiano la virtù teologale della carità.
 
Così Papa Francesco nel numero 15
della bolla “Misericordiæ Vultus (Il volto della Misericordia)” :
In questo Anno Santo, potremo fare l’esperienza di aprire il cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali, che spesso il mondo moderno crea in maniera drammatica. Quante situazioni di precarietà e sofferenza sono presenti nel mondo di oggi! Quante ferite sono impresse nella carne di tanti che non hanno più voce perché il loro grido si è affievolito e spento a causa dell’indifferenza dei popoli ricchi. In questo Giubileo ancora di più la Chiesa sarà chiamata a curare queste ferite, a lenirle con l’olio della consolazione, fasciarle con la misericordia e curarle con la solidarietà e l’attenzione 15. dovuta. Non cadiamo nell’indifferenza che umilia, nell’abitudinarietà che anestetizza l’animo e impedisce di scoprire la novità, nel cinismo che distrugge. Apriamo i nostri occhi per guardare le miserie del mondo, le ferite di tanti fratelli e sorelle privati della dignità, e sentiamoci provocati ad ascoltare il loro grido di aiuto. Le nostre mani stringano le loro mani, e tiriamoli a noi perché sentano il calore della nostra presenza, dell’amicizia e della fraternità. Che il loro grido diventi il nostro e insieme possiamo spezzare la barriera di indifferenza che spesso regna sovrana per nascondere l’ipocrisia e l’egoismo.
 
Continua Papa Francesco in modo propositivo:
È mio vivo desiderio che il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporale e spirituale. Sarà un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre di più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina. La predicazione di Gesù ci presenta queste opere di misericordia perché possiamo capire se viviamo o no come suoi discepoli. Riscopriamo le opere di misericordia corporale: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti. E non dimentichiamo le opere di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti”.
 
BUON AVVENTO, BUON NATALE E BUON ANNO GIUBILARE!