Da San Faustino verso la missione

Percorrere le strade del mondo per riscoprire le tante pietre scartate e farle diventare testate d’angolo.
È questo il messaggio che lancia don Erio Castellucci ai giovani che quest’estate faranno esperienza di missione in giro per il pianeta. Nella chiesa di San Faustino la messa missionaria di giugno, come consuetudine gioiosa e molto partecipata, è stata l’occasione da parte dei tanti giovani pronti a partire di ricevere il mandato missionario dall’Arcivescovo e fare festa insieme prima dell’arricchente appuntamento che li attende in estate.
Nell’omelia, il presule ha commentato il Vangelo del giorno (Mc 12,1-12) sottolineando come la logica umana e la logica di Dio spesso non siano allineate, e come seguire l’esempio del Signore possa essere fonte di critiche: “La pietra che i costruttori hanno scartato – attacca Castellucci – è diventata testata d’angolo. Il modo di vendicarsi del Padre è in realtà la salvezza attraverso chi è scartato. Questa è una logica di Dio che non riusciamo a capire, anzi spesso nemmeno la apprezziamo. Le azioni del Signore non fanno rumore, non fanno notizia. Con chi era stato scartato il Signore costruisce una storia nuova, attraverso questo Figlio che è stato buttato fuori dalla vigna dopo essere stato ucciso, Dio salva gli uomini. In questo Vangelo – prosegue il pastore della Chiesa di Modena-Nonantola – c’è un invito a farsi portatori della pietra scartata. Spesso anche noi incontriamo pietre scartate nel nostro percorso, sono le persone che vengono lasciate ai margini. Quando in una società aumenta la forbice tra coloro che possono affermare i propri diritti dal punto di vista giuridico, economico e sociale, e coloro che non possono farlo, significa che quella società ‘si costruisce sugli scarti‘, come afferma papa Francesco, e significa anche che solo poche persone sono capaci di mettere davanti a tutti la realtà di chi ha bisogno. Il Signore non divide l’umanità in selezionati e scartati, questa è una logica umana, anzi per lui chi viene scartato dagli uomini diventa testata d’angolo e noi dobbiamo seguire il suo esempio, anche se inevitabilmente saremo criticati. Questa è la forza di noi cristiani: non quella di imporci, ma quella di prendere la pietra scartata e farne testata d’angolo, darla al Signore perché costruisca”.
Insieme al Vescovo Castellucci, oltre ai ‘padroni di casa‘ don Maurizio Trevisan e don Federico Ottani, rispettivamente parroco e viceparroco di San Faustino, hanno celebrato la messa missionaria mensile don Eligio Silvestri, don Arrigo Malavolti e don Maurizio Setti, “tre sacerdoti – ha spiegato Castellucci – che hanno fatto del compito che ci dà il Signore di prendere la pietra scartata e farla diventare testata d’angolo un ideale della loro vita”.
La celebrazione è poi proseguita con il mandato missionario e la consegna della croce da parte del Vescovo Castellucci ai giovani che questa estate faranno esperienza di missione in Brasile, Madagascar, Filippine, Paraguay, Ciad, Sri Lanka e Tanzania, e a quelli che andranno tra Palermo e Lampedusa, per vedere il primo approdo dei migranti in Italia e in Europa.
“Ciò che vivono tutti quelli che fanno esperienze missionarie – ha spiegato Francesco Panigadi, responsabile dell’Ufficio di Animazione e formazione missionaria – è l’accoglienza. Il senso di questa esperienza è nel tornare, nell’essere testimoni e raccontare come ognuno è stato accolto, lo stile di Chiesa che hanno vissuto, perché questo può essere uno stimolo anche per noi”.