I cento anni degli scout

Cento anni col fazzolettone al collo all’ombra della Ghirlandina, cento anni di solidarietà, di servizio ed impegno civile, di tende, di calzettoni di lana e pantaloncini corti; gli scout modenesi si preparano a celebrare il loro primo centenario. Il 9, il 10 e l’11 di settembre infatti i nove gruppi cittadini di Modena, insieme a quelli di tutta la provincia, invaderanno le strade della nostra città per spegnere le prime cento candeline dello scoutismo modenese. Dal 1922, quando pochi giovani rover decisero di seguire le orme di sir.Baden Powell, fondatore del movimento scoutistico internazionale, al ritorno in uniforme nel 1945, dopo la fine della seconda guerra mondiale, fino ad oggi, Modena è stata casa di chi, con il fazzolettone al collo, vive la sua vita nel servizio.

In migliaia, in questi primi cento anni, hanno indossato l’uniforme, un tempo grigio verde militare ed oggi azzurra, con l’intento di mantenere i valori di fratellanza e pace della legge scout. Il weekend dal 9 all’11 di settembre rappresenterà quindi un momento di ricordo, festa e celebrazione di un movimento giovanile che ha segnato generazioni su generazioni nel nostro territorio, in tutta Italia, in tutto il mondo. Per tre giorni infatti, presso il parco della Resistenza a Modena, saranno allestiti una serie di spazi che conterranno il grande numero di giovani scout che parteciperanno a questa importante manifestazione. Il programma delle attività è fittissimo e si aprirà con una serata davvero speciale venerdì 9 settembre. I ragazzi della pattuglia «Bene Possibile», che in questo ultimo anno hanno lavorato a stretto contatto con le amministrazioni politiche e sociali del nostro territorio, adoperandosi per cercare di portare a termine alcuni dei punti definiti dall’Agenda 2030 dell’Onu, presenteranno infatti una sorta di magna longa internazionale. Durante la cena dunque verranno presentati i piatti tipici delle tante comunità straniere che sono presenti sul nostro territorio, dando la possibilità a tutti di apprezzare i sapori ed i colori delle culture culinarie più svariate. Un momento quindi di integrazione sociale, fronte su cui gli scout modenesi sono da sempre molto attivi.

Per concludere la serata si potrà assistere alconcerto dei «Una Band a casu», aperto solo per i ragazzi dei Clan (dai 16 ai 21 anni circa).

La giornata di sabato invece sarà segnata da un evento davvero unico presso l’area spettacoli allestita nel parco della Resistenza. Alle ore 21 andrà infatti in scena lo spettacolo «Cantando con le Aquile Randagie», in cui verranno raccontati, attraverso il linguaggio artistico del teatro, il valore ed il coraggio di chi perpetrò lo scoutismo clandestino durante il regime fascista. Tuttavia il fulcro principale del centenario modenese, aperto a tutti i tesserati ed ex-tesserati Agesci, ma anche a chiunque voglia passare una giornata di festa, sarà domenica 11 settembre.

Dalle 9 di mattina infatti fino al tardo pomeriggio, si susseguiranno una serie di attività, tavole rotonde e laboratori che tratteranno le tematiche più varie e che intratterranno tutti i ragazzi dei vari gruppi della provincia, dai più piccoli fino agli adolescenti. L’intero evento si concluderà con la Messa presieduta dal vescovo Erio Castellucci, in cui, oltre ai capi provinciali Agesci, saranno presenti i rappresentanti delle massime cariche pubbliche, politiche e militari del nostro territorio.

Vivere lo scoutismo è da sempre una sfida importante ed il centenario degli scout modenesi sarà proprio questo: una sfida. Un modo per ricordare alla cittadinanza modenese la loro presenza sul territorio, per uscire dalle loro parrocchie, per tornare a vivere la vita di comunità, fondamentale nel metodo scout, dopo le tante difficoltà del Covid, senza maschere, senza paura, ma con il fazzolettone al collo.