A Soliera la rete di aiuti nell’emergenza Covid coinvolge parrocchia, operatori Caritas, scout e servizi sociali in un’azione coordinata per monitorare tutte le situazioni di difficoltà

«La condivisione è la grande forza di una comunità»

Tra le comunità che si sono subito attivate nell’emergenza Covid–19, trovando risorse nuove e creando una rete di aiuti, c’è la parrocchia di Soliera.

Grazie alla collaborazione con l’assessorato ai servizi sociali del Comune, la Caritas diocesana e gli scout Soliera 1 è stato attivato un servizio telefonico per le persone in difficoltà, che prima la Caritas parrocchiale incontrava presso il proprio centro d’ascolto, al fine di consegnare una spesa alimentare in maniera costante e duratura. «I contatti periodici con le varie situazioni seguite – spiegano i volontari Caritas di Soliera – hanno permesso di mantenere un rapporto di scambio relazionale, di sostegno morale e di aiuto concreto per le necessità che di caso in caso emergevano. Così ci siamo resi disponibili a trovare soluzioni ai vari problemi, ad esempio aiutando due ragazzi a seguire le lezioni scolastiche online fornendo loro due tablet grazie alle donazioni ricevute». La scuola è molto importante e le Caritas hanno in molti luoghi monitorato come i bambini stiano seguendo le lezioni, i compiti e quali difficoltà incontrino.

«In itinere – proseguono i volontari di Soliera – ci siamo attivati per creare un contatto con Coop Alleanza 3.0, che ci ha dato l’opportunità di raccogliere alimenti per due settimane con un carrello a noi dedicato. Per mantenere fornito il nostro magazzino, come parrocchia abbiamo attivato anche un servizio di ritiro di alimenti donati tutti i lunedi mattina, presso la nostra sede. Abbiamo così incontrato la generosità di tanti benefattori, che ci ha permesso di acquistare alimenti per sostenere le famiglie più fragili. Al momento stiamo lavorando per creare dei buoni spesa, affinché le famiglie da noi seguite possano comperare prodotti per l’infanzia, la pulizia della casa, l’igiene personale, detersivi, frutta, verdure varie e fresche».

I giovani del gruppo scout, costante presenza in storie di comunità come quella di Soliera, si sono subito schierati in prima linea nella rete di aiuti: «Da un giorno all’altro – racconta Alessia Razzano – ci siamo ritrovati chiusi in casa, con rigide restrizioni e senza la possibilità di essere a stretto contatto con le persone. L’11 marzo il Comune ha contattato il nostro gruppo scout Soliera 1 con la proposta di creare una collaborazione per svolgere il servizio di consegna di generi alimentari alle persone più fragili: senza esitare abbiamo risposto “sì” a questa chiamata. Vista la delicata situazione, è stata necessaria una formazione riguardo all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e alle norme di sicurezza, per tutelare noi e chi ci sta intorno. Nel corso delle settimane le richieste sono state numerose e le famiglie hanno apprezzato con gratitudine questo servizio, si sono sentite accolte, aiutate e hanno avuto la possibilità di un breve scambio di parole di conforto. Queste persone riempiono i nostri cuori e ci ricordano che, anche se stiamo vivendo un periodo difficile, i piccoli gesti hanno un grande valore».

Il gioco di squadra nell’emergenza, a Soliera, è frutto di cura e attenzione: «In questa situazione così difficile – concludono i volontari della Caritas parrocchiale – pensiamo che all’impegno per rispondere alle necessità della comunità solierese vada affiancato un lavoro silenzioso, fatto di telefonate e messaggi tra noi volontari in cui parole, silenzi e ritmi del discorso di ognuno prendono forma e cercano una possibile condivisione con l’altro che legge o ascolta, calibrando le risposte per trovare punti d’intesa su cui lavorare. Questa è la forza per portare avanti un progetto, un obiettivo, un credo: vuol dire mantenere vivi i legami tra le persone andando al di là delle storie personali, del ceto sociale, dell’etnia e del culto religioso, volere il bene delle persone e sentire che possiamo vincere questa situazione di forte disagio restando uniti nella preghiera, nel fare, nel condividere, nel sostenerci a vicenda. Seguendo le parole di Madre Teresa di Calcutta, “quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno”».