“Melodie dell’anima”, la mostra a Nonantola

L’esposizione al Museo benedettino e diocesano di Nonantola, il 12 ottobre, nell’ambito della rassegna “Monasteri aperti”

In occasione della 7ª edizione della rassegna “Monasteri aperti” il Museo benedettino e diocesano d’arte sacra di Nonantola organizza l’esposizione “Melodie dell’anima – Sette secoli di canto gregoriano nell’Abbazia di Nonantola”, con antiche pergamene e materiali musicali provenienti dall’Archivio storico abbaziale e dalla Biblioteca Abbaziale. La mostra racconta la storia del canto gregoriano, il canto liturgico monodico (cioè a melodia singola) della tradizione cattolica occidentale, elaborato nell’VIII secolo.

L’esposizione sarà inaugurata domenica 12 ottobre, alle 15.30 nella “Sala Verde” del Palazzo Abbaziale (ingresso da piazza Caduti partigiani 6). Seguirà, in Museo, la visita guidata all’esposizione e in particolare al Graduale dell’XI secolo accompagnati dalla Schola Gregoriana di Reggio Emilia che eseguirà alcuni canti. In Basilica si svolgerà una speciale “esplorazione sonora” all’organo Traeri (XVIII sec.) a cura di Fabiana Ciampi e Stefano Pellini.

Il pomeriggio si concluderà con un concerto di canto gregoriano e organo “alternatim” a cura della Schola Gregoriana diretta da Silvia Perucchetti e la musicista Fabiana Ciampi all’organo.

Giacomo Silla De’ Longhi 1568-72, Altare maggiore con episodi della vita di San Silvestro. Nonantola, Abbazia di San Silvestro

L’evento fa parte del ciclo di incontri “ArmoniosaMente” ed è realizzato in collaborazione con l’associazione Amici dell’organo “Johann Sebastian Bach”.

La mostra rimarrà aperta fino a maggio 2026.

 

Nota tecnica

Ricostruire la storia della musica liturgica medievale a Nonantola è difficile, a causa dell’ampia perdita di fonti manoscritte. Della sua importante biblioteca monastica sopravvivono poche preziose testimonianze che non riflettono certo la reale consistenza dell’attività liturgica e culturale, ma che permettono di ricomporne un mosaico. La piccola mostra di materiali musicali provenienti dall’Archivio e dalla Biblioteca Abbaziali, intitolata “Melodie dell’anima”, intende ricostruire la storia della musica liturgica nell’Abbazia di Nonantola con le poche fonti originali sopravvissute in loco e mettere in risalto le origini della trasmissione delle melodie, partendo dalla “scrittura neumatica”, nata a seguito della tradizione orale per aiutare i cantori ad eseguire le musiche sempre nello stesso modo. Nacquero così i “neumi”, segni particolari annotati tra le righe dei codici che rappresentavano l’andamento della melodia e da cui deriva la “nota” musicale moderna. Nello scriptorium di Nonantola venne elaborato un particolare tipo di “notazione neumatica” detta appunto nonantolana, testimoniata in modo mirabile nel Graduale (XI secolo) esposto nel Museo diocesano e proveniente dalla Biblioteca Abbaziale.

Gli altri documenti in mostra, la cui selezione è stata curata da don Riccardo Fangarezzi direttore dell’Archivio, si raggruppano in tre sezioni: le origini, il canto gregoriano e la notazione neumatica nonantolana; la fioritura, i libri corali in monasteri, collegiate e cattedrali; l’uso generale e duraturo, i messali. La prima illustra alcuni frammenti da codici musicali medievali (XII-XIV sec.) che includono un campione di notazione neumatica nonantolana ed esempi di notazione quadrata. La seconda mostra un esempio maturo (grandi libri corali datati 1763) di come il canto gregoriano sia stato tramandato per secoli. La terza vuole dimostrare come tale linguaggio musicale abbia raggiunto ogni più piccola parrocchia cattolica attraverso la pubblicazione di messali (XVII-XIX sec.) in cui il testo è accompagnato dalla notazione musicale gregoriana.

L’esposizione è completata, nella sala adiacente, dal Graduale (o Cantatorio) dell’XI secolo, preziosa testimonianza della notazione neumatica nonantolana, contenente le parole e la melodia dei canti per la Messa che il solista intona dall’ambone. Un’iscrizione al suo interno menziona i monaci Mauro e Silvestro che trascrissero il testo e lo decorarono. Nel lato posteriore della coperta è raffigurato un angelo che, sceso dal cielo, sussurra una melodia all’orecchio di san Gregorio Magno, il quale a sua volta la riporta all’alunno ritratto con un libro aperto in atto di cantare.