Nonantola e le sue radici: una chiave per il futuro

Le pergamene medievali in un nuovo prezioso allestimento, le eccellenze del territorio a disposizione dei turisti in occasione di Expo,   Comune, parrocchia, privati e volontari che insieme fanno scoprir a turisti e curiosi la ricchezza di un territorio, consolidatasi nel corso dei secoli, ma di grande attualità anche oggi e a disposizione del futuro. E, molto importante per i prossimi mesi, una passerella protetta, che sarà allestita nei prossimi giorni, che permetterà l’ingresso sicuro nell’Abbazia, non solo nella cripta, ai numerosi turisti che, fin dalla chiusura a causa del terremoto, ne fanno richiesta.
“Anche a nome della Diocesi – ha detto il parroco don Alberto Zironi – sono lieto di dare il benvenuto a questo nuovo importante appuntamento nella collaborazione tra le realtà nonantolane per la valorizzazione di un patrimonio antico e condiviso”. “E’ grazie ai volontari – ha aggiunto Elisabetta Barbolini, presidente della Fondazione Ora et Labora – che amano appassionatamente il Museo e il paese che possiamo condividere questi tesori preziosi con chi viene in visita”. “Una grande emozione – nelle parole del sindaco Federica Nannetti – scoprire ogni volta la bellezza di cui siamo custodi, che si rivela a noi per primi, e che amiamo condividere. Sottolineo anche io la ricchezza dei progetti che nascono grazie alla condivisione tra realtà diverse, con l’intento di far apprezzare quello che a Nonantola è custodito”.
Stefania Grenzi, assessore alla cultura di Nonantola, parla di valorizzazione del territorio, specialmente in tempo di crisi: “Crediamo che l’adesione al progetto navetta legato ad Expo sia uno degli strumenti per dare sostegno alla nostra comunità; abbiamo sperimentato la ricchezza del lavoro in rete con obiettivi comuni”.
“Dopo la mostra del 2011 sul Tesoro, quella del 2013 sulle opere salvate dal terremoto, la mostra che sarà inaugurata domenica – afferma Simona Roversi, direttore del Museo Benedettino e diocesano di Arte Sacra valorizza l’Archivio dell’Abbazia, lo scrigno che custodisce le opere più preziose. La mostre di Carlo magno a Nonantola è realizzata in sinergia con quella a Modena, ai Musei del Duomo, in un percorso comune che prevede anche, per i primi 10 giorni, un biglietto unico per due spazi espositivi”.
Un patrimonio unico nel suo genere quello esposto dal 3 maggio a Nonantola: 12 pergamene di carlo magno e dei sui successori, e poi quelle di Matilde di Canossa, dell’Abate Gotescalco, e del Barbarossa. “Un patrimonio di oltre 4 mila testi – racconta Jacopo Ferrari, responsabile del Museo – qui custoditi fin dall’origine dell’Abbazia. Pergamene antichissime, la prima è dell’801 ed è la prima volta in cui Carlo Magno è definito ‘imperator’, esposte in ordine cronologico insieme ai tre codici dello Scriptorium: l’Evangelistario, gli Acta Sanctorum, relativi ai santi venerati a Nonantola e il Graduale con la scrittura musicale a neumi utilizzata a Nonantola”.