Sabato prossimo è la data di scadenza delle domande con l’invito a collaborare per presentare progetti basati sulla condivisione

«Parrocchie al centro per ripartire insieme»

Un milione 314 mila euro per sostenere la “fase due” delle parrocchie e contrastare in questo modo gli effetti dell’emergenza Covid–19. Il bando «Insieme per Modena – Ripensare il passato per vivere il futuro» metterà a disposizione queste importanti risorse, con particolare attenzione all’ambito aggregativo, educativo e sociale, ed è frutto dell’accordo tra Fondazione di Modena e Arcidiocesi di Modena–Nonantola.

L’Arcivescovo Erio Castellucci e il presidente della Fondazione di Modena Paolo Cavicchioli

Ad illustrarne i dettagli, in una conferenza stampa organizzata mercoledì scorso nel Salone dell’Arcivescovado, sono stati l’Arcivescovo Erio Castellucci e il presidente della Fondazione di Modena, Paolo Cavicchioli. «L’accordo con la Fondazione – ha spiegato l’arcivescovo – va a riorientare un contributo precedentemente assegnato alla ristrutturazione di un immobile ad uso scuola. Nello specifico si trattava del Centro Famiglia di Nazareth: sarebbe stata una struttura certamente utile, ma nel momento particolare che stiamo vivendo avrebbe potuto dare un’immagine forse distorta dell’impegno della nostra diocesi. Abbiamo dunque pensato che fosse opportuno rinunciare a questo progetto e ridestinare tutte le risorse ai bisogni che si sono creati per la pandemia, visto il disastro provocato dal coronavirus anche dal punto di vista economico. Insieme al presidente della Fondazione, Paolo Cavicchioli, si è così deciso che questa cifra molto importante fosse messa a disposizione delle parrocchie». Castellucci ha anche spiegato a quali necessità cercherà di dare risposta il bando: «La pandemia ha provocato bisogni di tutti i tipi: materiali, psicologici, educativi e anche spirituali. Ci sono vari fronti, dunque, su cui le parrocchie potranno intervenire con questa importante fetta di risorse. All’inizio della “fase due” significherà prima di tutto sostenere le attività oratoriali o di centro estivo, dare dunque un grande aiuto alle famiglie – in particolare quelle in cui i genitori hanno ripreso a lavorare e non possono contare sui nonni – ma anche ai bambini, che non vedono l’ora di tornare a vivere esperienze all’aria aperta. Le parrocchie sono sempre state in prima linea in questo campo: il bando serve per consentire di offrire animazione e formazione anche quest’estate, nella misura possibile. C’è poi l’aspetto dell’aiuto ai più fragili, materiale ma anche psicologico e quindi fatto di ascolto e supporto, e c’è l’aspetto spirituale: con questi fondi, infatti, le parrocchie potranno anche sistemare alcune strutture al fine di sostenere la formazione, gli incontri e tutto ciò che riguarda l’educazione cristiana».

L’invito rivolto alle parrocchie dall’Arcidiocesi e dalla Fondazione è di aggregarsi nella presentazione delle domande: «Questo orientamento – ha concluso l’arcivescovo – è molto importante e segue quanto già accade per l’attività pastorale: vuole favorire la collaborazione tra parrocchie anche in questo momento di ripartenza». Paolo Cavicchioli ha posto l’accento sul forte significato dell’intervento: «L’azione che presentiamo – ha dichiarato il presidente della Fondazione di Modena – rientra in un ambito di dialogo che la Fondazione mantiene costante con tutti gli enti e gli attori che operano al servizio della comunità. La diocesi ancora una volta si è confermata particolarmente sensibile ai bisogni delle persone e ha dimostrato, come sempre accaduto nella sua storia millenaria, di saper cogliere molto bene i tempi, in particolare questa fase di crisi sociale ed economica post– Covid. Quando è emersa l’esigenza di ridefinire la disponibilità di risorse già destinate al territori, per dare risposta concreta alle esigenze delle famiglie e delle persone, abbiamo accolto volentieri l’opportunità attraverso l’applicazione di un modello che si è dimostrato flessibile e adatto al cambiamento. La somma di un milione e 300 mila euro – ha concluso Cavicchioli – è così giunta direttamente a sostegno delle persone attraverso la rimodulazione delle risorse lungo tre direttrici: le parrocchie, centri di prossimità sociale di primaria importanza; le scuole; i centri estivi e le attività ricreative, punti di aggregazione e sostegno alle famiglie di altissimo valore».

Le linee di intervento: da scuole e famiglie alle attività aggregative, sociali e ricreative

Pubblicato il 20 maggio e diffuso ai parroci della nostra arcidiocesi, il bando «Insieme per Modena» è rivolto anche ad enti partecipati o di proprietà delle parrocchie e ad altri enti religiosi, mettendo a disposizione risorse pari a 1 milione 314mila euro. La scadenza per presentare le domande è sabato 20 giugno.

Sono stati già organizzati incontri tecnici per illustrare tutti i dettagli e rispondere ai dubbi relativi alla compilazione e alla tipologia di domande o progetti da presentare. Il bando si articola in tre linee di intervento: attività destinate a scuole e famiglie, attività aggregative (incluse quelle sportive e oratoriali svolte nel complesso parrocchiale) e attività di base delle parrocchie, intese come servizio di carattere sociale, assistenziale e ricreativo fondamentale per il benessere delle comunità, specie nelle aree territorialmente più marginali. Saranno ammesse le spese sostenute dal 24 febbraio al 31 dicembre 2020. Per i progetti riguardanti scuole e famiglie la richiesta massima che ciascun richiedente può formulare è di 25 mila euro. Per le attività aggregative e le attività di base la richiesta massima, invece, è di 10 mila euro. Ogni richiedente può presentare una domanda per ogni linea di intervento, per un massimo di tre domande. In caso di richieste effettuate collettivamente, la cifra sarà moltiplicata per il numero di richiedenti. Una opzione – dunque o presentazione singola o presentazione collettiva della domanda – esclude l’altra, ma l’aggregazione tra parrocchie è fortemente incentivata in sede di valutazione, al fine di sviluppare sinergie ed economie di scala. La prima valutazione verterà infatti sulla coerenza e sostenibilità dei progetti e sul carattere strategico a essi assegnato dall’Arcidiocesi di Modena–Nonantola in un’ottica di maggiore sinergia e integrazione tra le parrocchie e le strutture ad esse riconducibili. Il termine ultimo per la compilazione e l’invio telematico delle domande è sabato 20 giugno. Nel caso in cui la richiesta venga accolta i contributi saranno erogati dall’Arcidiocesi a conclusione dell’intervento e soltanto su presentazione della documentazione richiesta, entro tre mesi dalla conclusione del progetto.