Presentata alla stampa la beatificazione di don Luigi Lenzini

Don Luigi Biagini e don Alberto Zironi presentano la beatificazione di don Luigi Lenzini

Si è svolta ieri mattina – martedì 24 maggio – nella sala multimediale della Città dei Ragazzi, in via Tamburini 96, a Modena, la conferenza stampa di presentazione della beatificazione del venerabile servo di Dio don Luigi Lenzini, durante la quale sono stati illustrati i dettagli della celebrazione in programma sabato 28 maggio in Piazza Grande, alle ore 16, presieduta dal Prefetto della Congregazione delle cause dei santi e delegato pontificio, cardinale Marcello Semeraro.

Sono intervenuti don Alberto Zironi, priore del Capitolo Abbaziale di Nonantola e presidente del Comitato per la beatificazione del venerabile servo di Dio don Luigi Lenzini, e don Luigi Biagini, arciprete maggiore del Capitolo Metropolitano e membro del Comitato per la beatificazione del venerabile servo di Dio don Luigi Lenzini.

Profilo biografico

Luigi Lenzini nacque il 28 maggio 1881 a Fiumalbo, in diocesi di Modena, e ricevette il battesimo il 31 maggio successivo. Avvertita la vocazione al sacerdozio, compì gli studi nei seminari di Fiumalbo e di Modena e fu ordinato sacerdote il 19 marzo 1904.
Svolse l’incarico pastorale di cappellano a Casinalbo e poi a Finale Emilia dove diede prova del suo coraggio nel difendere apertamente la fede dalle ideologie ispirate al materialismo, che avversavano la religione.
Dal 1912 al 1938 fu parroco a Roncoscaglia, e poi a Montecuccolo. Dopo un breve tentativo di consacrarsi nella vita religiosa presso i Chierici Regolari Minori a Roma, tornò in diocesi dove fu incaricato dell’assistenza spirituale ai degenti nel sanatorio di Gaiato. Nel 1941 fu nominato parroco di Crocette, frazione del Comune di Pavullo nel Frignano, dove rimase fino alla morte.
Il suo ministero fu caratterizzato da sollecita e cordiale vicinanza ai fedeli, soprattutto ai giovani e ai malati, senza escludere chi si dichiarava lontano dalla fede. Dimostrò autentico spirito di povertà e soccorse chi era nell’indigenza.
Uomo di profonda spiritualità e di intensa preghiera, fu devotissimo dell’Eucaristia e ne volle fare il centro della vita parrocchiale, promuovendo l’adorazione comunitaria e componendo preghiere e riflessioni.
Durante la guerra si prodigò per aiutare le persone in difficoltà. Per quanto poté, offrì rifugio e aiuto a chiunque corresse pericolo o si trovasse nel bisogno, senza distinzioni di credo religioso o di fede politica, compresi alcuni giovani partigiani della sua parrocchia, tra i quali uno dei suoi futuri assassini.
Terminata la guerra, le diverse parti politiche che avevano combattuto unite la dittatura, si trovarono in contrasto sulla struttura da dare allo Stato. I comunisti perseguivano un progetto anticlericale e antireligioso che non fece presa sulle popolazioni montane, più docili agli insegnamenti della Chiesa. Svolsero quindi una campagna di denigrazione della religione, della Chiesa e della morale cristiana che consideravano ostacolo alla loro lotta per la presa del potere.
Il Ven. Servo di Dio costituiva un avversario pericoloso per il suo ascendente sulla popolazione e per il fervore con cui dal pulpito additava il Vangelo come unica regola di vita. Ripetute esplicite minacce non riuscirono a farlo tacere e pertanto si decise di ucciderlo.
La notte del 21 luglio 1945 fu svegliato da alcuni individui con la falsa richiesta di andare ad amministrare i sacramenti ad un moribondo. Intuendo il pericolo, il Ven. Servo di Dio tentò una vana resistenza, ma i malviventi, penetrati nella canonica, lo trascinarono con loro in un vigneto dietro la chiesa dove lo seviziarono crudelmente e lo uccisero seppellendolo sul posto.
Dopo il ritrovamento del suo cadavere martoriato si celebrarono le esequie nella chiesa di Crocette con grande concorso di clero e di popolo. Nel 2002 i resti mortali vennero traslati dal cimitero comunale alla chiesa parrocchiale di Crocette.

Informazioni sulla celebrazione

La partecipazione alla celebrazione eucaristica, che inizierà sabato 28 maggio alle 16 in Piazza Grande a Modena, è aperta a tutti. Per accedere ai posti a sedere in Piazza Grande occorre munirsi di pass (che attesti la certezza di un posto libero in uno dei 6 settori in cui sarà divisa la piazza: A-B-C-D-E-F) e presentarsi ai punti di accesso dalle 14 e non oltre le 15.45: iniziata la celebrazione, i posti non occupati saranno considerati liberi e occupabili da chi si presenta senza pass. Non è invece consentita la partecipazione in piedi nei settori in cui sono state sistemate le sedie in Piazza Grande. Sul pass si trova indicato un settore e un numero progressivo che attesta il numero seriale del pass e non un posto specifico nel settore.
Oltre ai posti a sedere in Piazza Grande (nei 6 settori), sono disponibili 300 posti in Duomo con possibilità di partecipare alla celebrazione mediante l’ausilio di un maxischermo. L’accesso in Cattedrale è libero (ma è necessario esibire un pass per sedersi) fino ad esaurimento posti. In caso di maltempo, la celebrazione si svolgerà in Duomo e i pass che avranno la priorità sono quelli rilasciati per Piazza Grande.

Per chi non riuscirà a sedere in Piazza Grande o in Duomo ci sarà la possibilità di seguire la celebrazione in diretta tv e streaming su TRC (canale 11, www.modenaindiretta.it) e TvQui (canale 17, www.tvqui.it). Il pass si considera valido solo se rilasciato (o ricevuto) dalla Curia arcivescovile di Modena-Nonantola.

Per procurarsi un pass e assicurarsi un posto a sedere si può inviare una e-mail a lenzinibeato@modena.chiesacattolica.it indicando nome e cognome e quanti posti si vuole riservare; presentarsi direttamente in Curia arcivescovile (rivolgersi a Francesco Arcaroli); presentarsi direttamente in Piazza Grande dalle 14 alle 15.30 di sabato 28 maggio e ritirare il pass (presso i punti di ingresso in Piazza Grande o del Duomo per i posti in Cattedrale). I pass verranno distribuiti fino ad esaurimento posti.

La beatificazione è l’atto ufficiale con cui la Chiesa cattolica approva il culto di una persona, di cui ha accertato l’eroicità delle virtù, il persistere della sua fama di santità e il desiderio nel popolo di Dio di poterla venerare. Dopo questo solenne riconoscimento, è possibile nella diocesi che ha promosso la beatificazione celebrare la memoria liturgica e invocare l’intercessione di quel beato.
Il Papa, accogliendo la richiesta dell’arcivescovo Erio Castellucci a nome della Chiesa di Modena- Nonantola, ha scritto una Lettera apostolica, un atto del suo magistero con il quale coinvolge la sua autorità, per riconoscere la legittimità della venerazione di don Luigi Lenzini.
Il cardinale Marcello Semeraro, come rappresentante del Papa e prefetto della Congregazione delle cause dei santi, leggerà la Lettera apostolica che autorizzerà la Chiesa di Modena-Nonantola a venerare pubblicamente don Luigi Lenzini, sacerdote e martire. Da questo momento sarà possibile celebrare la memoria liturgica di questo martire: sarà il 21 luglio, data del martirio.
Dopo la lettura della Lettera apostolica, sarà scoperta l’immagine del beato e verrà portata all’altare una reliquia, che da quel momento è possibile venerare, e si esprime la gioia di questo dono nell’inno liturgico e nelle espressioni di ringraziamento al Papa, per voce del suo rappresentante. La Messa proseguirà dunque con il «Gloria».

Saranno sei i vescovi che concelebreranno la Messa di beatificazione di don Luigi Lenzini sabato 28 maggio, in Piazza Grande a Modena, presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle cause dei santi e delegato pontificio: oltre a Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola, i modenesi Enrico Solmi, vescovo di Parma, Giacomo Morandi, vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, Giuseppe Verucchi, arcivescovo emerito di Ravenna-Cervia, Lino Pizzi, vescovo emerito di Forlì-Bertinoro; insieme a loro anche Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna-Cervia. La Messa sarà concelebrata anche dai vicari generali delle diocesi di Modena-Nonantola e Carpi, Giuliano Gazzetti ed Ermenegildo Manicardi, e da oltre 40 sacerdoti. In Piazza Grande ci saranno i parenti del beato e nutrita sarà la partecipazione delle comunità parrocchiali di Fiumalbo (150 persone esclusi i parenti) e Pavullo (oltre 100 persone).