Presentata l’iniziativa promossa da Caritas diocesana in collaborazione con il Servizio sociale territoriale del Comune di Modena

“Relazioni filo a filo” – inaugurato il progetto di accoglienza femminile

È stato presentato alla città il progetto “Relazioni filo a filo”, l’iniziativa di accoglienza femminile rivolta a donne sole e nuclei familiari monogenitoriali. L’inaugurazione si è tenuta oggi, venerdì 16 maggio 2025, in tarda mattinata, presso il Centro Papa Francesco di via dei Servi 18, alla presenza di monsignor Giuliano Gazzetti, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola; Francesca Maletti, Vicesindaco, assessora a sanità, salute, prevenzione e sani stili di vita, diritti e benessere animale, politiche abitative e piano per la casa; Massimiliano Ferrarini, responsabile del Centro Papa Francesco.

Monsignor Gazzetti, nel suo intervento, ha commentato che il progetto “Relazioni filo a filo” s’inserisce «in una realtà già importante, il Centro Papa Francesco, nato nel 2018 per tradurre le indicazioni dell’allora Pontefice, Francesco, attraverso l’ospitalità. Oggi questo luogo si arricchisce con un ulteriore servizio, offrendo rifugio alle donne che fanno fatica a superare da sole le proprie difficoltà». Monsignor Gazzetti ha sottolineato che «non si tratta solo di un problema economico, ma di un aumento delle solitudini che colpisce sempre di più la società. Perciò il progetto offrirà un aiuto relazionale, prima di tutto, in continuità con la vocazione universale della Chiesa».

Durante la presentazione Francesca Maletti ha spiegato che «il nuovo spazio di accoglienza femminile ha un’importanza molto grande per la comunità modenese» in quanto «propone un approccio diverso, basato sul valore delle relazioni». Il vicesindaco ha ricordato che «le donne accolte al secondo piano del Centro di accoglienza avranno l’obiettivo di ricostruire un contatto con la comunità e di camminare verso l’autonomia».

Massimiliano Ferrarini, responsabile del Centro Papa Francesco, ha spiegato che «l’accoglienza per Caritas è uno strumento che permette di approfondire una conoscenza delle persone e costruire una reale prospettiva accompagnamento sociale attraverso le costanti attività di socializzazione, condividendo il contributo e i saperi che ogni persona porta con sé, e favorendo la promozione di nuove competenze».

Il progetto “Relazioni filo a filo” non ha richiesto ulteriori contributi per il Centro Papa Francesco, ma attinge dalle risorse già esistenti nell’ambito della convenzione che intercorre tra Arcidiocesi di Modena-Nonantola e Comune di Modena.

Hanno inoltre preso parola alcune ospiti del Centro di accoglienza, che con le loro idee hanno contribuito a modellare il progetto.
«Questo luogo mi ha dato quello che volevo: essere con altri e poter realizzare me stessa. Condividere e creare dei legami che liberano», ha raccontato Seynabou Cissé, donna senegalese ospitata in via dei Servi dopo l’emergenza sociale causata dalla pandemia.

Il progetto “Relazioni filo a filo” nasce dalla rilevazione di nuove esigenze da parte del Centro di ascolto diocesano, in collaborazione con il Servizio sociale territoriale del Comune di Modena e la rete dei centri di ascolto delle Caritas parrocchiali.
Oltre all’accoglienza residenziale il progetto offre percorsi di accompagnamento socio-educativo e formazione nella ricerca al lavoro.

“Relazioni filo a filo” si ispira a un’ottica di corresponsabilità: le ospiti saranno tenute a rispettare le scadenze del progetto; partecipare alle riunioni con operatori e operatrici del Centro; avere cura dei gli spazi e delle relazioni con gli altri residenti della struttura.