San Bartolomeo: al via i restauri

 
Sono partiti nei giorni scorsi e dureranno circa un anno i lavori per la sistemazione di tetto e facciata della chiesa di San Bartolomeo. Edificata a partire dal 1614 su progetto dell’architetto gesuita Giorgio Soldati, commissionata dai padri stessi, che avevano aperto una scuola in città, con pianta a croce latina e transetti poco sporgenti. La cupola è decorata da un velario dipinto dal pittore Giuseppe Barberi, che ha curato l’intero impianto decorativo della chiesa.
‘I lavori ‘ ci dice   l’ing. Augusto Gambuzzi, a cui sono affidati ‘ hanno lo scopo di preservare l’edificio dal degrado statico e materico che potrebbe cancellare opere irripetibili. Dopo il rifacimento della copertura, negli anni 1991/92, al centro dell’attenzione sarà questa volta la facciata: gli elementi decorativi aggettanti di cui è ricca davano segno di degrado. Per questo l’ingresso fu transennato a protezione di fedeli e passanti’.
Sono previste anche opere di sistemazione e recupero del solo manto di copertura, con doppia guaina e doppio coppo e una serie di interventi per miglioramenti statici.
‘Saranno usati criteri di recupero innovativi – prosegue ancora Gambuzzi ‘ che prevedono l’utilizzo di fibre di carbonio. Le strutture di cemento armato infatti caricano a terra il peso attraverso i pilastri, mentre le fibre lo fanno in modo diffuso attraverso tutta la muratura, rispettando le dinamiche strutturali dell’edificio’.
Questi lavori sono possibili grazie all’intervento della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, ch ha deliberato un contributo di un milione di Euro, per un costo totale di circa 1.200.000 euro. Questo primo intervento, necessario, durerà circa un anno e la chiesa rimarrà fruibile durante i lavori.
‘Un altro problema da risolvere sarà quello dell’impianto di riscaldamento. Quello attuale ad aria calda, realizzato negli anni ’60, si è rivelato dannoso per intonaci e decorazioni. Prima di restaurare le decorazioni, sarà quindi necessario cambiarlo. E la Sovrintenndenza ha già stanziato una somma per il restauro delle decorazioni interne, al momento non previsto in questa fase dei lavori. Ci sono infatti distacchi consistenti e segnali di degrado su cui sarà necessario intervenire, Un ultimo intervento, in questa fase, comprenderà anche l’isolamento dall’umidità ascendente mediante iniezioni di resina alla base ella muratura’.
L’apparato decorativo interno è una delle peculiarità dell’edificio: esiste un punto, al centro, indicato da un tondo, dal quale è possibile cogliere appieno la raffinata costruzione prospettica: in una raffinata architettura il trono dell’Altissimo nella volta centrale, la gloria del santo apostolo nell’abside a cui la chiesa è intitolata, la gloria di sant’Ignazio e di san Francesco nei transetti.