“un generoso e fecondo ministero” le parole di Papa Francesco

Presieduta dal cardinale Carlo Caffarra, la liturgia celebrata oggi in cattedrale ha visto concelebrare 23 vescovi e oltre 200 sacerdoti, delle diocesi di Modena, Piacenza e Cesena. Chiesa gremita, qualche centinaio di persone davanti ai maxi schermi in Piazza Grande, la diretta tv e oltre 700 contatti nello streaming, per rivolgere un ultimo saluto ad un vescovo amato  da tutta la città.
La società civile, il mondo della politica, della cultura e delle imprese, religiose e religiosi, tantissimi giovani, anziani, cittadini comuni non hanno voluto mancare alla celebrazione del commiato. Da Grondone, il paese natale di mons. Lanfranchi, anche la sua maestra Dina   Bergamini, con il pullman degli amici di sempre.
Un episcopato beve, con momenti di difficoltà, il terremoto e l’alluvione, e grandi  gioie, come la beatificazione di Rolando Rivi, che ha avuto il suo  momento più alto nell’offerta della sofferenza e della malattia di questi mesi.
 
Presenti anche  i rappresentanti delle Chiese  protestanti ed ortodosse, il sacerdote greco-cattolico. Hanno  voluto manifestare la propria vicinanza alla chiesa modenese anche la comunità ebraica, la comunità musulmana marocchina e quella turca, ricordando mons. Lanfranchi come uomo dell’incontro e del dialogo.
 
Il testo di  telegramma con le condoglianze di papa Francesco 
 
Al Vicario Generale mons. Giacomo Morandi
Appresa la notizia della scomparsa dell’ecc.mo monsignor Antonio Lanfranchi, Arcivescovo-abate di Modena-Nonantola, dopo grave malattia da lui vissuta con spirito di fede e di testimonianza cristiana, il Santo Padre Francesco partecipa spiritualmente al lutto che colpisce codesta comunità diocesana. Egli, mentre ne ricorda il generoso e fecondo ministero, ringrazia il Signore per i frutti spirituali del suo ministero di guida e di accompagnamento del Popolo di Dio e innalza fervide preghiere di suffragio per la sua anima. Con tali sentimenti Sua Santità invoca per il defunto pastore il premio eterno promesso ai fedeli servitori del Vangelo e imparte di cuore a Lei, al signor cardinale Carlo Caffarra che presiede le esequie, agli altri presuli, ai sacerdoti ed ai fedeli tutti, come pure ai familiari del compianto arcivescovo e a quanti lo hanno amorevolmente assistito, la confortatrice benedizione apostolica. Unisco il mio personale cordoglio e la mia preghiera.
Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità.
 
Dall’Omelia di mons. Luciano  Monari
 
La personalità di don Antonio è stata essenzialmente una personalità ecclesiale, quella di una persona che nella appartenenza e nel servizio alla Chiesa ha trovato tutto il senso della sua vita. Per quanto l’ho conosciuto, mi sembra proprio che non abbia avuto altri interessi, hobbies, preoccupazioni, sogni, progetti. I suoi ambiti di servizio sono stati diversi – l’Azione Cattolica, la CEI, la diocesi di Piacenza poi, come vescovo, le diocesi di Cesena-Sarsina e di Modena-Nonantola; ma l’animo è sempre stato lo stesso, quello di una persona che poneva intelligenza e cuore al servizio della Chiesa, per l’edificazione di comunità cristiane autentiche attraverso la formazione di personalità cristiane mature. In questo atteggiamento don Antonio è stato sostenuto da robuste radici alle quali era profondamente legato: la sua famiglia, anzitutto, poi il suo paese, Grondone, la sua maestra, la sua diocesi, la sua Azione Cattolica…
 
 

Sei tu stesso che nel tuo Testamento ci confidi da dove attingevi la forza e il vigore per il tuo ministero; così scrivevi: “Con verità devo confessare che il filo d’oro che ha unito la mia vita è l’amore misericordioso di Dio e solo quello; amore che si è manifestato nel dono della vita, della vocazione al sacerdozio, nel dono dell’episcopato, nella grazia di essere vissuto nella Chiesa, nei vari presbiteri, nelle comunità. Quante grazie! Tante volte mi sono chiesto: Dove potresti essere ora se il Signore non ti avesse chiamato? Quale sarebbe stato il tuo destino? Ringrazio il Signore di non avermi mai abbandonato con il suo amore”.

 
IN ALLEGATO IL TESTO COMPLETO DELL’OMELIA  E DEL SALUTO DI MONS. MORANDI
 

Oggi 20 febbraio si è riunito il Collegio del Consultori, per eleggere l’Amministratore Diocesano: è stato eletto mons. Giacomo Morandi,  già vicario generale di mons. Lanfranchi, il vescovo defunto lo scorso 17 febbraio.
Il Collegio, presieduto dal sacerdote più anziano per ordinazione, ha svolto l’operazione entro gli 8 giorni di sede episcopale vacante, previsti dal diritto canonico.