Un mese, una comunità, un prete: l’iniziativa del Sovvenire in diocesi

Ma che bisogno c’è? Non ci pensa il Vaticano? Non è compito della diocesi? Questo tipo di domande non sono nuove. Noi sappiamo bene che non esiste un “pozzo senza fondo” al quale attingere per sostenere tutte le attività della Chiesa cattolica e il sostegno dei sacerdoti.

A noi però interessa provare a rispondere alla sfida: riusciamo a farci carico del nostro parroco? Perché altri contributi dovrebbero aggiungersi solo nel caso in cui la nostra comunità non sia in grado di sostenere economicamente il sacerdote che quotidianamente è impegnato nell’educazione alla fede di bambini e ragazzi, nell’ascolto e sostegno di persone povere e in difficoltà, che accompagna e condivide i momenti della nostra vita dalla gioia per la nascita di un figlio al dolore per la perdita di una persona cara, che ci invita alla speranza e spezza per noi la Parola e l’Eucarestia. Nella nostra diocesi la remunerazione mensile dei 186 sacerdoti, a seguito della revisione del sistema economico della Chiesa, è garantita dal ricavato dell’Istituto diocesano sostentamento clero (15,5%), dal contributo da parrocchie (8,3%), dalle remunerazioni e pensioni personali (12,6%), dalle offerte per i sacerdoti (2,5%) ma, soprattutto, dall’utilizzo dei fondi 8xmille (61,1%).

Dopo un discreto interesse dei fedeli nei primi anni in cui la Chiesa italiana, dopo il 1989, ha rinunciato a qualsiasi forma di sostegno da parte dello Stato, oggi le offerte per i sacerdoti registrano una notevole diminuzione in termini di numero di offerte e dell’importo totale versato. È giunto il momento di provare a sperimentare forme nuove di sensibilizzazione per rinnovare la partecipazione dei fedeli alla vita della propria chiesa.

Così, dal mese di novembre, quattro parrocchie della diocesi – Casinalbo, Madonnina, Medolla e Savignano – stanno sperimentando l’iniziativa «1 mese, 1 comunità, 1 prete», che propone di sostenere direttamente il proprio parroco attraverso la raccolta delle offerte per i sacerdoti. Va tenuto presente che, se una comunità parrocchiale dovesse assumersi per un mese il sostegno economico del proprio parroco, dovrebbe recuperare una somma variabile dai 900 ai 1.100 euro a seconda dell’anzianità e degli incarichi ricoperti dal proprio parroco.

Difficilmente saranno raggiunti questi importi e realmente il denaro raccolto con le offerte non verrà consegnato al proprio parroco, ma sarà consegnato all’Istituto diocesano sostentamento clero e quindi condiviso per il sostegno di tutti i 33.000 sacerdoti italiani. L’Istituto (Idsc) poi invierà a tutti gli offerenti un ringraziamento accompagnato dalla ricevuta per la deducibilità dell’offerta dalla prossima dichiarazione dei redditi, perché anche questo è il risultato degli accordi tra Stato e Chiesa italiana.

Sostenere i sacerdoti in questa forma più diretta consentirà di liberare fondi dell’otto per mille per eguale importo da destinarsi alle altre finalità previste dal sostegno economico della Chiesa: esigenze di culto e pastorale, carità in Italia e nel terzo mondo, sia per le iniziative di carattere nazionale che per quelle diocesane, fino a raggiungere le necessità particolari delle parrocchie della nostra diocesi.

La sperimentazione in diocesi è la prosecuzione della sperimentazione già avviata con successo a Imola, che ha portato al raggiungimento di un ragguardevole rapporto offerenti/ abitanti, senza ripercussioni sulle consuete offerte, cosiddette ordinarie.

Quattro modalità per fare un’offerta

Per sostenere i sacerdoti diocesani con le offerte «Uniti nel dono» si hanno a disposizione quattro modalità.

1 – Conto corrente postale

Si può utilizzare il conto corrente postale n. 57803009 per effettuare il versamento alla posta.

2 – Carta di credito

Grazie alla collaborazione con Nexi, i titolari di carte di credito Mastercard e Visa possono inviare l’offerta, in modo semplice e sicuro, chiamando il numero verde 800 825000 oppure collegandosi al sito internet www.unitineldono.it/dona-ora/.

3 – Versamento in banca

Si può donare con un bonifico sull’iban IT 90 G 05018 03200 000011610110 a favore dell’Istituto centrale sostentamento clero specificando nella causale «Erogazioni Liberali» ai fini della deducibilità. L’elenco delle altre banche disponibili a ricevere un ordine di bonifico è consultabile su www.unitineldono.it/dona-ora/.

4 – Istituti diocesani sostentamento clero

Si può anche effettuare il versamento direttamente presso gli Istituti diocesani sostentamento clero (l’elenco degli Istituti diocesani sostentamento clero è disponibile sul sito www.unitineldono.it/lista-idsc).

Per chi vuole, queste offerte sono deducibili dal proprio reddito complessivo, ai fini del calcolo dell’Irpef e delle relative addizionali, fino ad un massimo di 1032,91 euro annui.