“A due a due”, ultimo incontro del percorso formativo triennale per coppie guida

«Il cantiere delle coppie-guida di altre coppie non è così difficile da costruire come potrebbe sembrare».
Questa affermazione del Vescovo Erio Castellucci contenuta nelle sua prima Lettera pastorale alla diocesi di Modena-Nonantola (
È il Signore che costruisce la casa – 2016) rappresenta una vera sfida, ancor oggi attuale: realizzare un sentiero concreto di formazione e coinvolgimento di coppie di sposi disponibili ad accompagnare altre coppie nei passi quotidiani tipici della famiglia.

Don Maurizio Trevisan, direttore insieme a Miriam e Marco Boldrini dell’Ufficio famiglia, ha dato concretezza al progetto valorizzando le energie e i talenti di tante coppie della diocesi che da tempo avevano dimostrato disponibilità e competenza a sostenere le iniziative della pastorale familiare. Ed è così che, dopo un primo anno dedicato all’ascolto delle proposte, ha visto la luce un progetto formativo a “misura di famiglia” elaborato anche con il contributo delle psicologhe del Centro di consulenza per la famiglia tra cui Elisa Cocchi, Elisa Santini e Marcella Ascari. Dal mandato del vescovo e dalla rielaborazione delle proposte di tante “sentinelle” della pastorale familiare, ha avuto inizio il cammino “A due a due“. Un itinerario multidisciplinare per “coppie guida di altre coppie” per dare strumenti e competenze grazie alla condivisione di linee guida teologiche e pastorali, approfondimenti biblici e spirituali, dinamiche psicopedagogiche e laboratori di condivisione esperienziale. Un cammino di consapevolezza, di apprendimento e di crescita nella fede. Un sentiero, tracciato progressivamente su un terreno finora inesplorato, illuminato dalle coordinate fondamentali delle tre parole chiave consegnate da papa Francesco in Amoris Laetitia come indicazione a chi ricerca la gioia nell’amore: «accompagnare, discernere e integrare». Parole guida che rispecchiano gli stessi atteggiamenti di Gesù che accompagna, guarda caso, una coppia, da Gerusalemme ad Emmaus.

Domenica 24 ottobre, alle ore 15 al Centro Famiglia di Nazareth, si svolgerà l’incontro conclusivo del percorso formativo triennale per coppie guida, alla presenza dell’Arcivescovo Erio Castellucci.

È il momento, quindi, di celebrare una meta e di ringraziare. Dopo tre anni di formazione insieme (anche a distanza) tante coppie della diocesi sono certamente più ricche di una esperienza che ha permesso di fare sintesi di contenuti assimilati anche nelle parrocchie. Sposi forse ancora più consapevoli del dono ricevuto nel matrimonio e della possibilità di «farsi prossime» in situazioni “fisiologiche” della vita ad altre coppie sapendo che, per citare ancora la lettera pastorale, «la parola di una coppia è più efficace per un’altra coppia, perché risulta filtrata dall’esperienza diretta».

La nostra gratitudine va quindi al Vescovo e ai suoi preziosi collaboratori per aver desiderato e promosso questo percorso che sostiene il ruolo primario degli sposi nella Chiesa, voce profetica per i nostri tempi e segnale da valorizzare per il cammino sinodale. Grande gratitudine va anche ai volti che abbiamo incontrato e che simbolicamente consegniamo alla benedizione di don Erio e alla preghiera delle Sorelle Clarisse di Fanano, parte integrante dell’equipe di preparazione del percorso: Francesca e Marco, Antonella e Fawzi, Paola e Andrea, Annamaria e Luca, Daniela e Fabio, Mariateresa e Luca, Margherita e Sante, Sara e Pierluigi, Francesca e Cristiano, Manuela e Giovanni, Marialuisa e Fabrizio, Annamaria e Adolfo, Barbara e Davide, Claudia e Massimo, Simona e Alessandro… solo per citarne alcune tra le più assidue. Famiglie che possono essere lievito di novità e dialogo vitale per le nostre comunità parrocchiali. A tutti questi protagonisti di una meta faticosamente raggiunta dedichiamo un passaggio tratto dai testi di preghiera donate dalle Sorelle Clarisse, augurio per un nuovo inizio, per seminare nuovi germogli di vita nel quotidiano delle nostre famiglie: «O Dio, Padre buono, donaci il tuo Spirito di dolcezza, che ci apra all’aiuto vicendevole nel cammino delle beatitudini. Rendici pronti e generosi nel portare i pesi gli uni degli altri, ben sapendo che siamo tutti portati da te».

Paolo e Barbara Fanti