“Monasteri Aperti” un fine settimana tra storia e cultura

Il 17 e 18 ottobre, in Emilia–Romagna si potrà vivere un weekend immersi nella spiritualità, nell’arte, nel silenzio e nel raccoglimento. L’occasione è offerta dall’iniziativa «Monasteri Aperti»: oltre 30 luoghi di fede aprono le porte al pubblico e offrono una serie di eventi. Ci sono trekking fra le pievi sulle vie storiche dei pellegrini, laboratori di scrittura e di codici medievali, visite guidate con esperti, scoperta di luoghi di devozione popolare, incontri con frati e con suore di clausura, concerti di organi antichi.

«Monasteri Aperti» è un evento promosso da Apt Servizi in collaborazione con la Conferenza episcopale dell’Emilia–Romagna, le diocesi, il Circuito dei cammini dell’Emilia Romagna, con il patrocinio dell’Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della Cei e la collaborazione di associazioni e università per conoscere e promuovere il patrimonio culturale, storico e religioso del territorio. L’Abbazia di Nonantola ed il Museo benedettino e diocesano d’arte sacra, che sorgono sull’antica Via Romea Nonantolana, partecipano alla due giorni con diverse iniziative.
Due laboratori di scrittura carolina (sabato 17 e domenica 18 ottobre alle 15). Pazienza, precisione, silenzio. Erano le doti
 richieste ai monaci amanuensi medioevali. Si può vivere una giornata imparando a conoscere splendidi codici miniati, attraverso la visita alla Basilica abbaziale di San Silvestro e al Museo benedettino e diocesano di Nonantola. Il laboratorio permetterà di conoscere ed applicare le tecniche di base per la realizzazione del codice manoscritto medievale: la produzione della pergamena, la sua preparazione alla scrittura, la fabbricazione degli inchiostri e della penna, la fascicolazione dei fogli e la scrittura del testo, la legatura dei fascicoli per formare il codice, la decorazione della coperta e la miniatura, la scrittura con inchiostro e calamo utilizzando la scrittura minuscola carolina.

Ci sarà anche la possibilità di passare una giornata immersi nella storia e nell’arte medievale per conoscere i tesori dell’Abbazia di Nonantola, uno dei monumenti d’epoca romanica più celebri del territorio regionale: dal longobardo sant’Anselmo, può vantare quasi 1300 anni di storia. All’origine vi fu una donazione di terre: nel 752 Astolfo donò al cognato Anselmo la terra definita nelle fonti «locum Nonantulae» . Dopo un periodo di permanenza a Fanano, sull’appennino modenese, dove aveva fondato un ospizio nei pressi del Passo della Croce Arcana, Anselmo, su incarico di Astolfo, si trasferì a Nonantola coi suoi monaci, dando vita a quella che fu forse la prima vera e propria fondazione benedettina in tutto il nord Italia.

La visita guidata al Museo benedettino e diocesano d’arte sacra condurrà il visitatore alla scoperta di un patrimonio millenario ancora oggi conservato. Si potranno ammirare importanti opere pittoriche (come il polittico quattrocentesco di Michele di Matteo e la Pala di San Carlo Borromeo di Ludovico Carracci), pergamene di Carlo Magno, Matilde di Canossa, Federico Barbarossa, codici miniati, ed il Sacro Tesoro Abbaziale.

Nella serata di sabato si può partecipare ad una visita guidata alla scoperta delle epigrafi dell’Abbazia (alle 20.45 e alle 21.30) e, straordinariamente, si potrà accedere con la guida al lapidario abbaziale, generalmente non accessibile. L’attività è proposta dal Museo benedettino e diocesano d’arte sacra di Nonantola in collaborazione con l’Abbazia di Nonantola e l’Archivio Abbaziale. Tutte le iniziative si svolgeranno nel rispetto delle norme di sicurezza anti–Covid: mascherina obbligatoria, gruppi limitati, distanziamento fisico e invito a igienizzarsi spesso le mani.
Gli appuntamenti sono tutti su prenotazione obbligatoria (
museo@abbazianonantola.it – tel. 059–549025).

Simona Roversi, direttrice Ufficio diocesano beni culturali

Nel programma anche S. Pietro e S. Apollinare

Altri appuntamenti modenesi in occasione di «Monasteri aperti» sono in calendario presso l’Abbazia di San Pietro, in città, e la pieve romanica di Sant’Apollinare di Coscogno. A San Pietro, sabato pomeriggio il pubblico potrà prendere parte alla visita condotta da Giulia Brusoni, che riguarda le magnifiche committenze ordinate dai monaci benedettini nel corso del tardo Rinascimento. Il secondo appuntamento è alle 21 ed è dedicato al monumentale organo a canne cinquecentesco di San Pietro: Stefano Pellini eseguirà pagine celebri e illustrerà al pubblico il funzionamento dello strumento. Domenica pomeriggio, con Sonia Cavicchioli, del Dipartimento Arti visive dell’Università di Bologna, si potrà fare un viaggio nell’arte e scoprire Antonio Begarelli, e le sue statue presenti nell’Abbazia. Tutti le iniziative – proposte dall’Abbazia dei padri Benedettini in collaborazione con il Centro studi dell’Abbazia benedettina e l’associazione «Amici dell’Organo Johann Sebastian Bach», con il patrocinio del Dipartimento Arti visive dell’Università di Bologna – sono a prenotazione obbligatoria e i gruppi delle visite a numero limitato (info@unacolonnapersanpietro.it).

Sabato, alle 8.30 del mattino, con la luce e l’aria pulita dell’Appennino, a Pavullo nel Frignano partirà invece l’escursione guidata (lunghezza circa 16–18 km) sui luoghi del Castrum, cioè degli insediamenti della popolazione romana e bizantina, presente e attiva nel territorio fino all’arrivo delle orde barbariche. Alle 13.30 ci si fermerà alla bella Pieve di Monteobizzo a Pavullo per gustare i piatti tipici della tradizione montanara. Il trekking naturalistico, storico ed enogastronomico con guida è organizzato dalla Via Romea Germanica Imperiale. Al pomeriggio, la pieve di Sant’Apollinare a Coscogno ospiterà un convegno dedicato agli ultimi studi sulle presenze romane e bizantine nel Frignano. L’evento è proposto dalla parrocchia di Pavullo, dalla Accademia culturale «Lo Scoltenna», dalla Via Romea Germanica Imperiale (335/6914349 dariobondiaol@gmail.com).