L’Arcidiocesi esprime rammarico e con la parrocchia di Baggiovara intende proseguire le celebrazioni e l’accoglienza

Chiusura del Monastero di Baggiovara: il comunicato dell’Arcidiocesi

Sabato 5 dicembre, dopo oltre tre secoli di presenza di una comunità religiosa a Modena (dal 1699), trasferitasi a Baggiovara nel 1959, il Monastero della Visitazione ha chiuso.
Le monache rimaste vanno nei Monasteri federati di Salò e di Como. La decisione è stata assunta, in conformità all’Istruzione
Cororans (2018) che regola la vita contemplativa femminile, dalla Federazione del Nord dei Monasteri della Visitazione, in accordo con la Congregazione vaticana per gli Istituti di Vita consacrata. L’Istruzione stabilisce: «quando in un monastero autonomo le professe di voti solenni giungono al numero di cinque, la comunità di detto monastero perde il diritto all’elezione della propria superiora. In tal caso la Presidente federale è tenuta ad informare la Santa Sede in vista della nomina della Commissione ad hoc e chi ha il diritto di presiedere il Capitolo elettivo, previa autorizzazione della Santa Sede, procederà alla nomina di una superiora amministratrice, dopo aver sentito singolarmente i membri della comunità» (n. 45; cf. anche nn. 18 e 70).
Baggiovara si è trovata in questa situazione. Il 23 giugno scorso, su indicazione della Congregazione il vescovo ha nominato e riunito la
Commissione ad hoc, formata dalla presidente federale, dalla ex-superiora del Monastero, dall’assistente federale e dal vescovo stesso. In quell’occasione, dovendo scegliere tra l’affidamento ad un altro Monastero del medesimo Istituto o alla Federazione (cf. Cor Orans n. 57), ci si orientò all’unanimità per questa seconda opzione. Ottenuto il nulla osta della Congregazione, il 21 luglio, è stata quindi nominata una superiora che, coadiuvata da un’altra sorella, ha riscontrato l’impossibilità di proseguire la vita religiosa comunitaria a Baggiovara.

Il Capitolo ha votato alcuni giorni fa per la chiusura immediata e ciascuna religiosa ha scelto la propria destinazione. L’Arcidiocesi esprime il proprio rammarico per la chiusura del Monastero, importante polmone spirituale per la città e per tutta la Chiesa locale, luogo di preghiera, celebrazione, accoglienza e dialogo di tante persone e famiglie; e ringrazia le monache per tutto il bene compiuto, che solo il Signore conosce e può ricompensare.

Purtroppo sono circolate anche notizie false e distorte, oltre che accuse infondate: il Signore, che vede il cuore e non le apparenze, conosce anche queste. Il Vescovo, da parte sua, ha compiuto i passi che gli erano richiesti e permessi dalla normativa vigente riguardanti i Monasteri sui iuris, come era Baggiovara (cf. Codice di Diritto Canonico, can. 616; Cor Orans, n. 71).

Sulla base della disponibilità della Federazione stessa, proprietaria dell’intero complesso, la Parrocchia e l’Arcidiocesi si sono dimostrate intenzionate a proseguire le celebrazioni eucaristiche quotidiane nella Chiesa del Monastero e a studiare insieme le modalità per proseguire la preziosa opera di accoglienza nella Casa San Giovanni; l’utilizzo degli spazi abitativi del Monastero sarà a sua volta concordato insieme tra Federazione, Arcidiocesi e Parrocchia.
Accompagniamo nella preghiera le monache in questo difficile passaggio, affidandole al Signore, nella certezza che loro continuano a pregare per noi e che il Signore sa trarre il bene anche dalle sofferenze.