Disposizioni diocesane in ordine al “coronavirus”

Facendo seguito all’Ordinanza del Ministero della Salute di intesa con il Presidente della Regione Emilia Romagna del 23 febbraio u.s., circa le misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019 e ai relativi chiarimenti applicativi del 25 febbraio u.s., l’Arcidiocesi di Modena-Nonantola e la Diocesi di Carpi, in unione con le altre Chiese locali della Regione, in tutte le attività di loro specifica competenza, ad ogni livello e in ogni ambito della vita ecclesiale, d’intesa con gli uffici preposti della Regione e delle Prefetture, abrogando le disposizioni precedenti del 24 febbraio u.s., adottano le seguenti disposizioni:

  1. Considerando la diffusione del virus in alcune zone della Regione, ci si attenga sempre a criteri di prudenza, evitando concentrazione di persone in spazi ristretti e per lungo tempo, sia in riferimento alle attività parrocchiali che diocesane. Le chiese rimangono aperte al culto e alla preghiera individuale.
  2. Data la circostanza, è sospeso il precetto festivo (Can 1248 §2). Tuttavia, è consentita la celebrazione delle SS. Messe prefestive e festive, evitando processioni e assembramenti di persone al temine della celebrazione, a condizione che venga ottemperata la disposizione n. 1. Coloro che per motivi di salute non si sentissero di partecipare alla celebrazione, preghino nelle loro case, con l’aiuto di sussidi e seguendo se possibile le liturgie alla televisione.
  3. Sono consentite le celebrazioni liturgiche feriali che non comportano un afflusso significativo di fedeli.
  4. Si tolga l’acqua benedetta dalle acquasantiere, si distribuisca la S. Comunione solo sulla mano e si sospenda il segno della pace.
  5. Per i funerali è consentita la celebrazione eucaristica esequiale con i soli familiari e i parenti stretti.
  6. Sono sospese le visite alle famiglie per le benedizioni pasquali.
  7. Sono consentite le consuete visite ai malati e l’Unzione degli infermi.
  8. Gli incontri di catechismo e del dopo-scuola per i bambini e i ragazzi riprenderanno alla riapertura delle attività scolastiche.
  9. Si consente lo svolgimento delle attività ordinarie di oratorio. Sono sospese le attività che prevedono la presenza di un folto pubblico, per esempio spettacoli teatrali, cinematografici, tornei e simili.
  10. Sono sospese feste e sagre parrocchiali.
  11. I Centri d’ascolto e i servizi della Caritas diocesane e parrocchiali potranno rimanere aperti e svolgeranno la propria attività in accordo con le rispettive Chiese locali e secondo le indicazioni delle competenti autorità territoriali, mettendo in atto le opportune precauzioni igieniche.

La situazione è in continua evoluzione e pertanto ci si riserva la possibilità di ulteriori interventi nei prossimi giorni. L’applicazione delle disposizioni elencate esige equilibrio e buon senso. È una situazione di emergenza, che ci si augura venga superata al più presto e che richiede – come e più della condizione di normalità – un discernimento comunitario. Sarà utile e proficuo per i presbiteri consultare, attraverso singoli contatti, i componenti del consiglio pastorale parrocchiale, per concertare scelte adeguate alle situazioni delle singole comunità. Muovendosi all’interno delle disposizioni indicate, sarà possibile adottare soluzioni opportune, favorendo dappertutto decisioni che uniscano il diritto di organizzare e vivere le attività comunitarie con il diritto alla salute, soprattutto delle persone più esposte, membra che devono avere un posto di riguardo nel corpo della Chiesa (cf. 1 Corinti 12,22).

Il Rito delle Ceneri può essere celebrato nelle Messe prefestive e festive della prima domenica di Quaresima, inserendolo al posto del consueto atto penitenziale, subito dopo il saluto iniziale. Se il numero dei fedeli lo richiedesse, il sacerdote che presiede può farsi aiutare anche da altri, diaconi o laici, ad imporre le Ceneri.

Come diocesi, siamo vicini con la preghiera alle vittime e ai loro cari, alle persone colpite dalla malattia, ai loro familiari e amici e a coloro che li stanno assistendo e curando. Ringraziamo ed ammiriamo la disponibilità e il coraggio di medici, operatori sanitari, forze di sicurezza e di vigilanza, volontari, ministri delle comunità, istituzioni locali, regionali e statali, operatori della comunicazione.

Questo tempo di difficoltà e di rinuncia ci aiuti a comprendere i tanti doni che accompagnano ordinariamente la nostra vita di fede e a viverli con maggiore desiderio, riscoprendo in particolare la preghiera, il silenzio e la carità verso più deboli.

Modena, 27 febbraio 2020

+ Erio Castellucci
Arcivescovo di Modena-Nonantola
Amministratore Apostolico di Carpi