L’arcivescovo Erio Castellucci parla dell’importanza dei fondi 8xmille. La rendicontazione esplicativa 2025 sull’utilizzo dei fondi

L'intervista di monsignor Erio Castellucci su "Nostro Tempo", dorso di Avvenire, e la rendicontazione annuale dell'8xmille in arcidiocesi

La relazione esplicativa del Rendiconto relativo alle somme erogate dai fondi 8xmille che l’Arcidiocesi ha ricevuto dalla Cei nell’anno 2024

L’arcivescovo Erio Castellucci, in un’intervista rilasciata al settimanale diocesano “Nostro Tempo”, dorso di Avvenire, e pubblicata sull’edizione di domenica 22 giugno, commenta l’importanza dei fondi 8xmille per la Chiesa cattolica, sottolineando che se tale contributo venisse a mancare ci sarebbero conseguenze immediate per l’intera società. Sono parole importanti, in momento storico in cui le firme diminuiscono e «il fenomeno è oggetto di studio da esperti della Cei». E per l’arcivescovo il calo  delle firme è dovuto a più fattori i tra i quali «la crescente scristianizzazione e indifferenza verso la Chiesa; gli scandali veri o presunti che coinvolgono la Chiesa e che vengono abbondantemente pubblicizzati; il moltiplicarsi delle possibilità, anche da parte dello Stato, per la destinazione dell’8xmille; la disinformazione circa la possibilità di destinare questa quota anche nei casi in cui non si debba compilare il modulo della dichiarazione dei redditi». Per l’arcivescovo la strada è quella dell’«informazione e la disponibilità all’assistenza, anche capillare, a partire dai parroci, dagli economi e dagli incaricati e referenti». Monsignor Castellucci ha proseguito affrontando alcuni luoghi comuni sull’8xmille: «Che sia un privilegio è un equivoco, o forse un pregiudizio, che nasce proprio dalla disinformazione a volte interessata. Il sistema dell’8xmille venne messo a punto, di comune accordo tra Chiesa cattolica e Repubblica italiana, come riconoscimento e sostegno alle attività della Chiesa italiana anche in campo culturale e sociale. In questo sistema si sono gradualmente inserite altre undici confessioni religiose e lo Stato italiano ha poi unilateralmente scorporato le voci a cui il gettito viene destinato». Inoltre: «La Cei pubblica ogni anno il bilancio dettagliato dei fondi derivanti dall’8xmille: complessivamente, negli ultimi anni, il 40% circa per il sostentamento dei sacerdoti, il 35% circa per finalità di culto e pastorale e il restante 25% circa a scopi caritativi e assistenziali con progetti in diversi Paesi del mondo. Se chi parla di privilegio provasse a immaginare cosa succederebbe se le nostre comunità cattoliche consegnassero allo Stato tante strutture, iniziative e interventi di formazione, assistenza e carità, sicuramente cambierebbe idea». E anche l’arcidiocesi di Modena-Nonantola rende pubblica, ogni anno, la relazione esplicativa sull’utilizzo dei fondi 8xmille destinati dalla Cei (nell’immagine) che può anche essere anche scaricata qui.