Mille ragazzi in cammino, dalla Città dei ragazzi al Duomo, alla presenza dell’arcivescovo

Il Giubileo degli oratori

Oltre mille persone, tra bambini, ragazzi ed educatori dell’arcidiocesi, hanno partecipato al Giubileo degli oratori.
L’appuntamento si è tenuto questa mattina, giovedì 19 giugno, con il saluto dall’arcivescovo Erio Castellucci e un momento di festa e animazione alla Città dei ragazzi (in via Tamburini).
Da lì i partecipanti sono partiti in pellegrinaggio verso il Duomo di Modena dove si è tenuto il momento di preghiera guidato da monsignor Castellucci.

«La misura dei nostri rapporti e delle nostre relazioni non si gioca online, ma di persona», ha detto l’arcivescovo ai presenti nella Cattedrale, dopo aver sottolineato che «internet è un dono stupendo che ci viene fatto in quest’epoca; un’opportunità da sfruttare ogni giorno, naturalmente con saggezza». Monsignor Castellucci ha sostenuto che, anche se avesse disposto delle tecnologie odierne, «Maria si sarebbe recata lo stesso da Elisabetta, a cento chilometri di distanza, perché niente può sostituire un abbraccio».

«Se chi organizza le guerre andasse a vedere di persona che cosa succede sul campo, anziché dallo schermo, eviterebbe di mandare a morire migliaia di giovani», ha proseguito, rivolgendosi ancora ai partecipanti: «Chi vi ha visto passare sarà sicuramente rimasto impressionato: mille ragazzi in cammino non contro qualcuno, né urlando slogan di odio, ma uniti dalla preghiera. Perché il corpo, l’incontro e l’abbraccio non sono sostituibili».

Nel suo intervento, il direttore del Servizio diocesano di pastorale giovanile, don Simone Cornia, ha sottolineato il valore di «una mattinata che raduna migliaia di partecipanti e che vuole far risplendere la gioia e la luce dei bambini, lanciando un messaggio di speranza a tutta la città e la provincia». «In un anno segnato da nuove guerre, la Chiesa di Modena-Nonantola vuole annunciare la speranza dello stare insieme», ha detto don Cornia sottolineando il senso del pellegrinaggio verso la Cattedrale: «Vogliamo andare al cuore della nostra fede camminando insieme».

L’evento rientra nell’ambito del progetto “Ora torna la speranza”, promosso dal Servizio diocesano di pastorale giovanile con la finalità di riscoprire e rilanciare gli oratori come luoghi di formazione ed evangelizzazione delle nuove generazioni.

Gli oratori – spiega il Servizio di pastorale giovanile – sono «ambiti di cura e attenzione privilegiata dell’età evolutiva e preziosi crocevia per rafforzare feconde alleanze educative tra le comunità parrocchiali, le famiglie, il mondo della scuola e le istituzioni».

A tale proposito, il progetto ha curato e coordinato un percorso diocesano di formazione rivolto ai responsabili e agli educatori. La finalità era quella di potenziare le attività educative vissute nel contesto degli Oratori feriali ed estivi delle parrocchie che hanno aderito al progetto. “Ora torna la speranza” ha previsto anche la riqualificazione degli spazi adibiti alle attività e l’implementazione delle strumentazioni tecnologiche. Durante il percorso è stato infine possibile valorizzare lo scambio di buone prassi costituendo reti tra parrocchie e le sinergie sul territorio in un’ottica progettuale.