L’Arcivescovo Erio Castellucci, in un’intervista rilasciata al settimanale diocesano “Nostro Tempo”, dorso di Avvenire, e pubblicata sull’edizione di domenica 22 giugno, commenta l’importanza dei fondi 8xmille per la Chiesa cattolica, sottolineando che se tale contributo venisse a mancare ci sarebbero conseguenze immediate per l’intera società.
Sono parole importanti, in momento storico in cui le firme diminuiscono e «il fenomeno è oggetto di studio da esperti della Cei». E per l’Arcivescovo il calo delle firme è dovuto a più fattori i tra i quali «la crescente scristianizzazione e indifferenza verso la Chiesa; gli scandali veri o presunti che coinvolgono la Chiesa e che vengono abbondantemente pubblicizzati; il moltiplicarsi delle possibilità, anche da parte dello Stato, per la destinazione dell’8xmille; la disinformazione circa la possibilità di destinare questa quota anche nei casi in cui non si debba compilare il modulo della dichiarazione dei redditi».
Per l’Arcivescovo la strada è quella dell’«informazione e la disponibilità all’assistenza, anche capillare, a partire dai parroci, dagli economi e dagli incaricati e referenti». Monsignor Castellucci ha poi proseguito affrontando alcuni luoghi comuni: «che l’8xmille sia un privilegio è un equivoco, o forse un pregiudizio, che nasce proprio dalla disinformazione a volte interessata. Il sistema dell’8xmille venne messo a punto, di comune accordo tra Chiesa cattolica e Repubblica italiana, come riconoscimento e sostegno alle attività della Chiesa italiana anche in campo culturale e sociale. In questo sistema si sono gradualmente inserite altre undici confessioni religiose e lo Stato italiano ha poi unilateralmente scorporato le voci a cui il gettito viene destinato».
Inoltre: «La Cei pubblica ogni anno il bilancio dettagliato dei fondi derivanti dall’8xmille: complessivamente, negli ultimi anni, il 40% circa per il sostentamento dei sacerdoti, il 35% circa per finalità di culto e pastorale e il restante 25% circa a scopi caritativi e assistenziali con progetti in diversi Paesi del mondo. Se chi parla di privilegio provasse a immaginare cosa succederebbe se le nostre comunità cattoliche consegnassero allo Stato tante strutture, iniziative e interventi di formazione, assistenza e carità, sicuramente cambierebbe idea».
E anche l’Arcidiocesi di Modena-Nonantola rende pubblica, ogni anno, la relazione esplicativa sull’utilizzo dei fondi 8xmille destinati dalla Cei (nell’immagine) che può anche essere anche scaricata qui.