Lutto: è morto Monsignor Bruno Foresti

MONS. BRUNO FORESTI

(6-V-1923 – 26-VII-2022)

L’Arcidiocesi di Modena-Nonantola, memore del tanto bene ricevuto dal suo pastore mons. Bruno Foresti, esprime la sua vicinanza e si unisce al dolore dei familiari e dei fedeli della diocesi di Brescia per il ritorno alla Casa del Padre del caro pastore e amico.

Certi che il Signore lo abbia accolto nella schiera dei suoi servi fedeli, ci uniamo concordi nella preghiera e ne invochiamo la protezione e la paterna intercessione.

La Diocesi di Modena-Nonantola

Il giorno 26 luglio 2022 il Signore ha chiamato a sé il nostro fratello arcivescovo mons. Bruno Foresti, che era ospite presso la RSA Elisa Baldo di Gavardo. La Camera Ardente sarà allestita, a partire da domani mattina alle ore 8.30, presso la chiesa cattedrale di Brescia.

La Veglia Funebre con la S. Messa, presieduta da mons. Gaetano Fontana vicario generale, avrà luogo mercoledì 27 alle ore 18.00 presso la chiesa cattedrale di Brescia.

Il Funerale, presieduto da mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano, è previsto per giovedì 28 luglio alle ore 16.00 presso la chiesa cattedrale di Brescia. Salvo imprevisti il nostro Arcivescovo: mons. Erio Castellucci sarà presente al Funerale.

Il vescovo Bruno verrà sepolto nel cimitero di Tavernola Bergamasca in attesa di una sepoltura definitiva in cattedrale a Brescia.

Per lui e per i suoi familiari il nostro ricordo nella preghiera.

Mons. Bruno Foresti ha vissuto 15 anni del suo ministero come Vescovo ordinario di Brescia. Nato a Tavernola Bergamasca il 6 maggio del 1923, ordinato sacerdote il 7 aprile 1946, il 12 dicembre 1974 è eletto vescovo ausiliare di Modena e Nonantola, di cui diverrà arcivescovo il 2 aprile 1976. Ricevette l’ordinazione episcopale il 12 gennaio 1975 dall’arcivescovo Clemente Gaddi. Restò a Modena fino al 7 aprile 1983, quando venne trasferito alla sede vescovile di Brescia dove fece il suo ingresso il 18 giugno del 1983.

A metà degli anni ’70, l’allora Vescovo di Modena, Mons. Bruno Foresti, comprese la necessità di “andare incontro ai giovani” e raccoglierli intorno a sè per alimentare il senso di appartenenza diocesano. Per questo grazie alla collaborazione del primo delegato di pastorale giovanile e un gruppo di giovani, nacquero i “Martedì del Vescovo”, ancora oggi cuore pulsante della proposta pastorale rivolta ai giovani della Diocesi.

TESTIMONIANZA DI DON FRANCO BORSARI

Il 12 dicembre 1974 nel concistoro che si tenne in quel giorno, presieduto da Paolo VI, fu nominato vescovo ausiliare a Modena il parroco della bergamasca San Pellegrino Terme: Mons Bruno Foresti

L’arcivescovo di Modena, mons. Amici risentiva, infatti, di problemi di salute, di età e di governo nel complesso tempo postconciliare. Mons. Foresti, ordinato vescovo, dopo poche settimane entra a Modena la vigilia di San Geminiano: il 30 gennaio 1975 e prendendo alloggio presso la casa del clero di Cognento, vista la presenza in arcivescovado dell’anziano arcivescovo Amici.

Mons. Foresti manifestava un carattere deciso e a volte un po’ scontroso: egli stesso lo riconosceva e non mancava di scusarsene. La Diocesi di Modena in quel periodo soffriva di defezioni del clero e di contestazioni varie, e mons. Foresti proprio in questo frangente manifesterà la sua diligenza di governo: ne sono testimonianza le sue lettere pastorali, omelie e indicazioni pastorali puntualmente pubblicate sulla rivista diocesana.

Non mancava di presenziare nelle parrocchie a celebrazioni in occasioni di feste, cresime e altre manifestazioni e ricorrenze; era attento alle povertà materiali e spirituali e, per far fronte a queste, promosse il Ceis e altre strutture caritative e sociali.

Diligente nella sua predicazione, affermava spesso di non avere cultura, ma i suoi scritti e le omelie erano accolti con stima dal clero e dai fedeli. Sul suo stile erano raccontati molti fioretti, alcuni dei quali furono raccolti in un volume che lui stesso, però, fece ritirare dalla circolazione.

quadro mons Foresti

Il quadro che lo raffigura nella sala dei vescovi in arcivescovado ben lo rappresenta con un sorriso appena accennato e intento a sollevare la croce pettorale.

Alle dimissioni di Mons. Amici fu nominato Amministratore Apostolico e infine nell’aprile 1976 ebbe la piena titolarità.

Durante gli anni del suo episcopato lo si vide girare la Diocesi con la sua auto donatagli dalla comunità al suo ingresso: autista piuttosto spericolato non mancò di fare qualche incidente (senza – tuttavia – causare gravi danni).

Dopo sette anni, nell’aprile del 1983, fu promosso alla sede di Brescia, una delle più grandi Diocesi di Italia per estensione, numero di preti, suore e istituzioni varie. Lasciò Modena tra il rimpianto di molti preti e fedeli.

Durante il suo episcopato modenese non vide mai la facciata del Duomo, in quanto erano in atto lavori di ripulitura in vista degli eventi del 1984 (ottavo centenario della dedicazione).

Una volta lasciata Modena vi ritornò molto raramente. Solo dopo le dimissioni da Brescia cominciò a presenziare nuovamente alla festa di San Geminiano fino a quando la salute e l’età lo permisero.

Ancora dopo tanti anni è nel cuore di molti modenesi che amano ricordarlo con stima, affetto e riconoscenza.