Rolando Rivi è stato proclamato beato

Assemblea commossa e partecipe, giovane, e gioiosa a Modena, nel Palazzo dello Sport, per la celebrazione in cui Rolando Rivi, seminarista ucciso in odio alla fede, è stato proclamato beato. Nel corso della lettura della lettera apostolica di papa Francesco in cui si affida al culto il giovane, il suo ritratto si scopriva sul palco e le campane della diocesi suonavano a festa. Il giovane, ucciso da partigiani accecati dall’odio ideologico, sarà ricordato il 29 maggio ed è diventato il patrono dei chierichetti della diocesi di Modena.
Circa 4800 persone hanno pregato, cantato e riflettuto sulla testimonianza di un giovane, che sarà additato ad esempio. ‘Qui si festeggiano i campioni dello sport ‘ ha ricordato il cardinale Amato, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, che ha presieduto la celebrazione – e oggi festeggiamo un campione dello Spirito’.

Alle ore 16 inizierà la liturgia, presieduta dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, e rappresentante di Papa Francesco: con lui l’arcivescovo di Modena-Nonantola mons. Antonio Lanfranchi, il vescovo di Reggio Emilia mons. Massimo Camisasca,  mons. Enrico Solmi, vescovo di Parma, il cardinale di Bologna Carlo Caffarra, il vescovo di Ferrara-Comacchio mons. Luigi Negri, mons. Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna-Cervia. Con loro gli emeriti  mons. Adriano Caprioli e mons. Germano Bernardini.
I sacerdoti modenesi che concelebreranno sono 95, 49 dalla diocesi di Reggio e 48 dalle altre diocesi italiane. Nel servizio liturgico sono impegnati 43 diaconi, 58 ministri e 325 i chierichetti.
In tutte le chiese della diocesi alle 16.20, ora della proclamazione del nuovo beato, suoneranno le campane a festa.
Domenica 6 ottobre alle ore 18, nella chiesa di Monchio di Palagano l’arcivescovo mons. Antonio Lanfranchi presiederà una celebrazione di ringraziamento. La memoria liturgica del beato, come scrive nella lettera apostolica Papa Francesco, sarà il 29 maggio.
 
 
in allegato l’omelia del cardinale e i ringraziamenti di mons. Lanfranchi