Vignola, iniziati i lavori per l’«Oratorio 4.0»

Sono iniziati i lavori per la realizzazione del nuovo parco giochi nell’Oratorio parrocchiale di Vignola. Oltre 300 metri quadrati di parco con nuovi giochi a norma di legge, ecosostenibili e all’avanguardia.

L’opera è stata resa possibile grazie alla collaborazione del Comitato «Oratorio 4.0» che, insieme alla parrocchia, ha ormai raccolto la cifra necessaria per l’opera. Il cantiere è stato ufficialmente aperto sabato 19 marzo alla presenza dei sacerdoti della parrocchia, dei rappresentanti del Comitato e dei tanti bambini accompagnati dai genitori. L’opera dovrebbe essere ultimata entro la metà di aprile. È la seconda tappa di lavori all’Oratorio. La prima opera è stata la chiesa, riaperta al culto l’8 dicembre scorso. I lavori eseguiti riguardano la ritinteggiatura, il rifacimento degli impianti di illuminazione, audio e riscaldamento, la realizzazione dell’altare e dell’ambone. Ad oggi è in fase di studio la struttura centrale dell’Oratorio comprendente le aule del catechismo, le sale degli incontri e gli spazi ricreativi, i quali necessitano di grandi interventi.

Sabato 26 marzo il vescovo Erio Castellucci ha tenuto un terzo momento di riflessione, ascolto e dialogo con la comunità. Tema dell’incontro: «Famiglia e Oratorio: insieme per educare».

La serata è stata molto arricchente e partecipata, ha lasciato spunti di riflessione e progettazione, nonché ha raccolto la testimonianza di quanto si sta facendo per dare ancor più slancio all’opera educativa e al cammino comunitario, inevitabilmente segnato dalle conseguenze della pandemia. Il clima sereno e costruttivo dell’incontro, continuato con una pizza insieme, concluso con la meditazione della Parola di Dio guidata da don Claudio Arletti durante l’adorazione eucaristica, ha confermato lo stile con cui la comunità desidera continuare a camminare. Riportiamo le condivisioni di alcuni sposi che hanno partecipato all’incontro.

«L’incontro con il Vescovo – raccontano Marco e Chiara – è stato un momento di confronto costruttivo ed interessante, un’occasione ulteriore di sostegno e accompagnamento offerto alle famiglie. Il nostro Vescovo ci ha riportato al lockdown del 2020. La convivenza famigliare in nuclei e spazi ristretti ha fatto emergere “pesi”, ma anche “tesori”. In entrambi i casi è emerso più che mai la necessità di condividere pesi e tesori e di portare insieme agli altri tutto questo, così che i pesi diventino più leggeri e i tesori, fioriscano e diano frutti. L’esperienza concreta dell’oratorio e di gruppi come quello dei giovanissimi sposi ci dà questa possibilità, questa grazia. Nell’oratorio troviamo la comunità come famiglia più ampia e respiriamo, perché, come il respiro è fatto di inspirazione ed espirazione in alternanza continua, così noi abbiamo bisogno di raccoglierci ed aprirci continuamente dalla nostra piccola famiglia alla nostra grande famiglia: la chiesa e la comunità».

Per Rocco e Anthea, «l’Oratorio è insieme dono e grazia». «Questo – spiegano – è quanto abbiamo vissuto in questi pochi anni da quando siamo venuti ad abitare a Vignola. Il tempo donato agli altri ci viene ricambiato in abbondanza e provvidenza. Le esperienze che stiamo condividendo in oratorio sono per noi opportunità di crescita e sviluppo spirituale per creare una comunità che sia esempio di una grande famiglia».

Danilo e Chiara sottolineano come l’oratorio sia «fondamentale nel coadiuvare la famiglia e la scuola nell’educazione dei più giovani creando una giusta sinergia con gli adulti costruendo, così, una grande famiglia. Per fare questo è importante che i genitori siano i primi a riconoscere l’importanza di questo luogo incoraggiando i propri figli a partecipare. L’oratorio non deve essere visto solo come un luogo fisico in cui incontrarsi ma uno stile di vita fatto di condivisioni, anche perché, in alcune realtà, non sempre si può avere a disposizione una struttura. A tal proposito Vignola è una realtà fortunata e bisogna essere pronti, per il post pandemia, affinché le attività continuino in maniera più capillare grazie alla collaborazione di tutti, perché abbiamo imparato, durante questa emergenza, quanto sia importante e bello stare insieme».

«Grazie alla nostra esperienza di giovani sposi e catechisti concludono Angela e Sebastiano – riusciamo a comprendere tutto il bisogno che hanno gli adolescenti di essere ascoltati, di trovare una persona amica per dare consigli, specialmente quando il contesto familiare è difficile o segnato da qualche prova. L’Oratorio è un punto di ritrovo per tutte le generazioni. Le tante attività organizzate che vengono proposte possono diventare davvero un arricchimento interiore, un incontro con il Signore che aiuta a creare relazioni sane, ad allargare le amicizie, a condividere e vivere insieme la fede e i valori del Vangelo».