«Lo spezzò e lo diede loro»: celebrazione con l’Arcivescovo per i volontari Caritas sabato 5 giugno

I volontari delle Caritas parrocchiali sono invitati sabato 5 giugno, alle 19, alla celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Erio Castellucci nella chiesa parrocchiale dei Santi Faustino e Giovita Martiri, in via Giardini 231 a Modena.
Una celebrazione che sarà possibile seguire a distanza, attraverso il canale YouTube «Arcidiocesi di Modena-Nonantola».

«Lo spezzò e lo diede loro» (Mc. 14,22) è la citazione contenuta nell’invito che evoca l’ultima cena, momento istitutivo dell’Eucarestia. Nella sua semplicità, il gesto di Gesù che spezza il pane e lo condivide con i discepoli sintetizza il significato della vita cristiana intesa come l’incontro con la Sua persona. Incontro ricco di verità, e che diventa faticoso man mano che veniamo sollecitati a imitare, più nell’ordinarietà che nella straordinarietà, il dono che Egli fa di sé.

Dono che viene simboleggiato dal pane, bene comune che attraversa tutte le relazioni umane, e non da qualcosa di raro e prezioso. L’accessibilità anche un irrinunciabile invito alla replicabilità di quest’ultimo in ogni frammento di vita quotidiana. È qui che il pronome “loro” si trasforma in qualcosa di dirompente.
Spezzare e dare sono verbi che appaiono in controtendenza con gli istinti egoistici che, soprattutto in tempi di crisi, pervadono l’immaginario collettivo.

Ma spezzare e dare sono stati, e sono tutt’ora, verbi molto presenti nell’azione di Caritas diocesana e delle Comunità parrocchiali, le quali, in questi tempi di emergenza, si sono prodigate al servizio delle persone e famiglie più bisognose del nostro territorio, dove le richieste d’aiuto sono aumentate dell’undici per cento.

L’esasperarsi delle povertà già conosciute e la messa in evidenza di quelle nascoste non solo hanno messo in evidenza l’inconsistenza di modelli di produzione e di consumo fondati sull’alienazione dell’individuo rispetto alla comunità, ma hanno anche ispirato molte persone a spezzare beni materiali e relazionali e a dare una parte di sé e del proprio tempo all’altro; a investire sé stesse.
Esperienze da non lasciare circoscritte nella categoria dello straordinario ma, facendo tesoro dell’insegnamento di Gesù, esse possono attraversare ogni frammento di vita, di relazione, di quotidianità.
Esperienze da replicare e consolidare in un contesto che, secondo il monitoraggio di Caritas italiana, da marzo 2020 a maggio 2021, hanno visto 453.731 nuovi poveri bussare alle porte alle Caritas diocesane della Penisola.